Taranto – Consiglio comunale: Rita Corvace lascia i 5 stelle e passa al gruppo misto
TARANTO – Dopo l’abbandono dal movimento 5 stelle del consigliere Francesco Nevoli – dimessosi il 12 febbraio – anche Rita Corvace, entra nel consiglio comunale e lascia i pentastellati – con cui era stata eletta – lasciando così il consiglio comunale sprovvisto di un portavoce del Movimento. La Corvace da ieri si è dunque dichiarata indipendente aderendo al gruppo misto. Le ragioni di tale scelta, sono state spiegate della Corvace in ragione di scelte politiche discordanti rispetto alla campagna elettorale dei grillini. Nello specifico sul tema Ilva, che aveva determinato una grande adesione dell’elettorato tarantino. La consigliera ha apertamente accusato gli M5S : “di aver tradito non solo la città di Taranto, avendo promesso la chiusura programmata delle fonti inquinanti e la riconversione del territorio ionico, ma anche tutto il Sud dell’Italia”.
Sulla scelta di Rita Corvace, sono intervenuti gli attivisti del Meetup Amici di Beppe Grillo Taranto che in una nota hanno commentato la decisione della Corvace: “Salutiamo l’entrata in Consiglio Comunale di Taranto della consigliera Rita Corvace, eletta nella lista MoVimento 5 Stelle Taranto, che, in sintonia con il suo collega Massimo Battista, eletto anche lui sotto lo stesso simbolo, passerà nel gruppo dei consiglieri “indipendenti”. Ricordiamo che le divergenze con le scelte del MoVimento a livello nazionale e locale non giustificano il disprezzo dei rapporti di lealtà e fiducia, oltre agli impegni materialmente firmati, che impongono agli eletti di essere rispettosi di quel simbolo o, in alternativa, lasciare il posto a chi intende rispettare le scelte del M5S.Per questo non possiamo fare altro che considerare i due eletti come degli abusivi di un ruolo istituzionale che non spetta loro.
Poco peso ha dichiarare di voler onorare il numero di preferenze avute alle elezioni ; gli elettori hanno dato fiducia ad un simbolo all’interno del quale c’erano anche i loro nomi. Per questo chiediamo ai suddetti un sussulto di dignità in linea con i loro valori vantati e propagandati in ogni dove e di abbandonare quei posti.