Il mondo delle criptovalute
Da qualche tempo c’è un nuovo fenomeno che sta accentrando le attenzioni dei maggiori investitori del mondo dell’economia su di sè. Stiamo parlando delle criptovalute, le monete virtuali che stanno conquistando a suon di stratosferici incrementi di valore, i titoli sui media tradizionali e i social in tutto il mondo. Per comprendere al meglio le potenzialità e anche gli aspetti più critici è fondamentale conoscere le loro principali caratteristiche.
Ma procediamo con ordine: cos’è esattamente una criptovaluta? Si tratta di una valuta digitale e dematerializzata, non controllata dagli istituti di credito convenzionali, basata sulla crittografia ed utilizzata per aumentare la sicurezza delle transazioni e la generazione di nuova moneta. Le criptovalute sono valute digitali create da computer che risolvono problemi matematici con un processo che si definisce mining.
Le criptovalute possono essere utilizzate per effettuare dei pagamenti oppure, e su questo aspetto l’attenzione del grande pubblico è cresciuta in modo vertiginoso, come investimento. Le criptovalute possono anche essere create attraverso il sopra descritto processo di mining, ma si tratta oramai di un processo fuori della portata dell’utente comune in quanto i normali computer domestici non possono competere con grandi compagnie che impiegano ingenti risorse e hardware specifico.
Perchè tanto successo?
Innanzitutto per l’innovazione, per l’idea che si porta dietro una criptovaluta, capace di raggiungere cifre astronomiche nel giro di pochi mesi. Le repentine oscillazioni di valore delle criptovalute, determinate dall’incrocio fra domanda e offerta e senza alcun intervento da parte di una autorità regolatrice, hanno contribuito in modo determinante a portare i riflettori su questo strumento, ma stanno anche sempre più conducendo gli utenti a considerarlo uno strumento di riserva di valore più che un mezzo per effettuare i pagamenti digitali.
Gli esperti puntano molto su questo genere di investimento, anche se in molti sono divisi sulle prospettive future. Esiste, infatti, una nutrita schiera di chi sostiene che nel mondo delle criptovalute si assisterà ad una selezione darwiniana a fronte della quale continueranno ad esistere solo alcune delle oltre 1500 criptovalute attualmente in circolazione.
Le maggiori criptovalute
La prima criptovaluta creata è stata Bitcoin, lanciata nel 2009 da uno o più hacker con lo pseudonimo Satoshi Nakamoto. Diversamente dalle altre valute il Bitcoin non ha dietro una Banca centrale che distribuisce nuova moneta ma si basa fondamentalmente su due principi: un network di nodi, cioè di pc, che la gestiscono in modalità distribuita, peer-to-peer; e l’uso di una forte crittografia per validare e rendere sicure le transazioni.
In giro per il web sono disponibili circa 21 milioni di bitcoin mentre quelli effettivamente in circolazione sono circa 9 milioni. Per poter acquistare Bitcoin è necessario aprire un portafoglio/conto virtuale dopodiché occorre collegarsi ai numerosi siti che offrono la valuta virtuale in cambio di denaro (pagamento attraverso bonifico, carte ricaricabili). I Bitcoin possono essere scambiati o spesi (sono accettati da numerose attività commerciali sia virtuali che fisiche).
Il fenomeno delle criptovalute è stato riconosciuto a livello europeo con la direttiva UE 2018/843 dal Parlamento Europeo, stabilendo però che tutti i provider di servizi di portafoglio digitale dovranno applicare controlli sistematici sulla propria clientela per porre fine al regime di anonimato associato alle valute virtuali.
Ethereum
Altra grande protagonista nel mondo delle criptovalute è Ethereum che rappresenta l’evoluzione di Bitcoin essendo strutturata con un sistema di sicurezza ancora più solido grazie a una struttura di condivisione che si rifà al funzionamento del peer-to-peer ed in cui rispetto a Bitcoin le informazioni non sono gestite da un solo (o un solo gruppo) di server ma sono condivise su più nodi nello stesso momento rendendo enormemente più complicato per gli hacker penetrare e modificare i dati.
Anche Ethereum utilizza il protocollo di comunicazione Blockchain he implementa una tecnologia basata su database distribuito tra gli utenti, che grazie alla struttura tipo peer-to-peer gira su più elaboratori allo stesso tempo. Questo fa in modo che le informazioni siano condivise pubblicamente ma ne impedisce qualsiasi tipo di corruzione o adulterazione a seguito di attacchi informatici. Una delle grosse novità di Ethereum rispetto a Bitcoin è quella della gestione di contratti intelligenti grazie a un protocollo di fiducia che permette la costruzione di contratti tra due parti. Questa caratteristica conferisce una marcia in più a questa criptovaluta rendendola uno strumento ideale per società e imprese.
Ripple
Una delle grosse novità di Ethereum rispetto a Bitcoin è quella della gestione di contratti intelligenti grazie a un protocollo di fiducia che permette la costruzione di contratti tra due parti. Questa caratteristica conferisce una marcia in più a questa criptovaluta rendendola uno strumento ideale per società e imprese. La logica di funzionamento dell’intera rete Ripple verte sul meccanismo della fiducia, a sua volta imperniata tutta attorno ai crediti IOU (I owe you). Questi crediti rappresentano le valute reali e vengono inviati e ricevuti, per poi essere convertiti in soldi veri all’interno dei gateway Ripple. Le transazioni, che sono istantanee, irreversibili e gratuite, avvengono solo se vi è un legame di fiducia tra le parti, le quali aderiscono alla rete Ripple. XRP è l’unica valuta circolante nella rete Ripple, nonché l’unità di misura per lo scambio dei crediti IOU.