Taranto – Cosa si nasconde dietro le giornate di wind days? la denuncia di “Tamburi combattenti”
TARANTO – Cosa si nasconde dietro le giornate di wind days? Con questa domanda si apre il post apparso ieri sulla pagina Facebook dell’Associazione “Tamburi combattenti”. Nelle giornate di wind days, tanti genitori che vivono nel quartiere Tamburi, sarebbero costretti a dover “scegliere” tra l’istruzione e la salute dei propri figli.
Decidere di non mandare i propri figli a scuola, non solo causa un’evidente perdita del diritto allo studio, ma se a questo si aggiungesse e venisse confermata poi la beffa di non poter recuperare i compiti per casa, la situazione sarebbe davvero inverosimile.
Il 25 gennaio del 2018, il sindaco Melucci, con ordinanza urgente, dispone l’apertura degli Istituti scolastici in orario ridotto nel quartiere Tamburi, durante le giornate classificabili come Wind day: “Il Sindaco, con ordinanza contingibile ed urgente, ha disposto in capo ad Ilva in Amministrazione Straordinaria, durante i giorni classificati come wind days, il divieto di ripresa/messa a parco di materiale dei parchi minerali, il fermo marcia dei nastri trasportatori connessi e la pulizia straordinaria della viabilità interna dello stabilimento e del manto stradale dei marciapiedi del quartiere Tamburi con effetto immediato.
Il medesimo provvedimento dispone l’apertura delle scuole con orario ridotto durante i wind days sulla scorta del contributo tecnico di Arpa Puglia e Asl Taranto. Sempre ad Arpa Puglia viene chiesto un nuovo e continuo monitoraggio dell’aria interna delle scuole, in attesa che si implementi il modello di allerta su base oraria sempre più preciso.” ( l’ordinanza completa a questo link)
Sono molti i disagi che gli abitanti del quartiere sono costretti a subire a causa dell’inquinamento e delle polveri che si sollevano e depositano anche sui banchi di scuola, come la nostra redazione aveva denunciato in un articolo pubblicato il 19 gennaio (l’articolo completo a questo link).
Se ciò venisse confermato, ci troveremmo di fronte ad un vero e proprio atteggiamento ostruzionista, che andrebbe ad aggravare una situazione che rasenta già di per sé l’assurdo per tutti gli abitanti del quartiere; con un enorme danno nei confronti di bambini e ragazzi, che non soltanto subiscono il disagio di doversi barricare in casa nei giorni di forte vento, rinunciando ad andare a scuola, ma che si troverebbero anche ostacolati nel poter recuperare – come è legittimo che sia – le lezioni perse.
Ecco il post integrale di Tamburi combattenti:
“Dall’inizio dell’anno scolastico i nostri bambini e bambine hanno già perso 10 giorni di lezioni. Immaginate le difficoltà nel seguire il programma? Ciò che però non sapete sono le difficoltà per alcuni nel recuperare le lezioni perse e i compiti assegnati. A nulla servono alcune chat di classe per le comunicazioni importanti, secondo uno spirito di collaborazione e solidarietà tra i genitori. Accade invece che per alcune classi i compiti non vengono passati e per gli scolari diventa assai difficile stare al passo, rimanendo indietro con sforzi immani per seguire i compiti. Non conosciamo l’oscuro motivo di questa opposizione.
Siamo consapevoli che non mandare i propri figli e le proprie figlie a scuola durante le giornate di Wind Days li penalizza ma per noi la tutela della loro salute è altrettanto importante quanto il diritto allo studio e non è certo attribuibile a noi la colpa di una tale situazione.
Dovete sapere anche che, in previsione delle giornate di Wind Days, qualcuno del personale docente raccomanda agli studenti di andare ugualmente a scuola. Noi lo riteniamo inaccettabile secondo il principio di libera scelta. La nostra infatti non è una ripicca, le nostre preoccupazioni sono fondate e oltre a subire la negazione del diritto allo studio, subiamo anche l’omertà.
Ma non è finita. Qualche insegnante ha riferito agli studenti che, per recuperare le lezioni perse, si rischia di dover rinunciare alle gite scolastiche. Dobbiamo interpretarla come una intimidazione o una minaccia?
Noi non vogliamo fare guerra alla scuola ma a chi ci ha messo in queste condizioni, la scuola (quale luogo di educazione e preparazione alla vita) dovrebbe però sostenere i genitori, non opporsi o mettere ulteriormente in difficoltà le famiglie già osteggiate e piegate dalla volontà industriale.
Ma poi, persiste una domanda lecita: come mai le scuole restano aperte durante le giornate di Wind day (con la sola limitazione oraria di uscita) mentre le attività pomeridiane vengono annullate? Una contraddizione questa che evidenzia la noncuranza e l’abbandono che subiamo ogni giorno. Nel frattempo, domani verranno annullati i colloqui e nuovamente i canti natalizi. È proprio vero che i bambini e le bambine del quartiere Tamburi non vivono una vita normale come tutti gli altri. Le loro e le nostre vite sono piegate dalla volontà industriale.”