Taranto – Poste, Slc Cgil: “Per favoritismi e malagestione lavoratori chiedono trasferimento”
TARANTO – Di seguito pubblichiamo la nota stampa di Andrea Lumino, segretario generale di Slc Cgil Taranto:
«Che succede in uffici di Poste Italiane? Perché diversi lavoratori hanno presentato una domanda di trasferimento?». Sono alcune delle provocazioni lanciate da Andrea Lumino, segretario generale di Slc Cgil di Taranto di fronte a quello che potrebbe diventare un vero e proprio «esodo» di lavoratori postali dall’ufficio di Recapito della posta «Taranto sud», quello che sostanzialmente distribuisce la posta ai cittadini che vivono nei rioni Italia Montegranaro, Solito Corvisea, Tre Carrare Battisti, Taranto 2 e nelle borgate periferiche Lama Talsano San Vito e anche i comuni di Pulsano e Leporano.
Centinaia di migliaia di persone che insomma a breve potrebbe subire ulteriori disservizi rispetto a quelli che già in questo periodo sono costretti a ingoiare. Da qualche tempo, infatti, la nuova organizzazione aziendale ha diviso quei territori in macrozone e subzone – servite a giorni alterni da due portalettere – ha causato numerosi disagi ai cittadini. Ma tutto questo potrebbe addirittura peggiorare se le domande di trasferimento aumentassero lasciando l’ufficio in carenza di organico.
«Il punto – secondo Lumino – riguarda i motivi che hanno spinto e spingeranno i lavoratori a chiedere questo trasferimento: Slc Cgil ha accertato che fino a ora i dipendenti di Poste Italiane che hanno chiesto di essere trasferiti lo hanno semplicemente perché desiderosi di lavorare. Quello che appare un paradosso è invece solo il frutto di una gestione imbarazzante da parte del direttore di Taranto Sud su cui neppure l’azienda, nonostante numerosi solleciti, sembra in grado di intervenire. I lavoratori più volte hanno segnalato a chi di competenza le motivazioni per cui, nei fatti, è impedito loro di lavorare: il direttore in maniera esplicita agisce su criteri che favoriscono solo alcuni lavoratori, a lui vicini: a questo viene consentito di scegliere la subzona in cui consegnare la posta, flessibilità orarie che ad altri vengono negate, alcuni sono persino autorizzati a “lavorare in maniera manuale” cioè senza i dispositivi elettronici che invece consentirebbero accertare in modo tracciato gli orari e i luoghi di consegna della posta. Non solo. Ad alcuni lavoratori vengono addirittura erogati ore di straordinario: quasi un “premio” alla loro diligenza.
Tutto ciò avviene però, a discapito di tutti gli altri che invece devono sopperire alle mancanze dei colleghi privilegiati e per giunta subire le lamentele dei cittadini stanchi dei disagi. Donne e uomini che vorrebbero semplicemente lavorare, rispettare i propri doveri e garantire quindi un servizio corretto ai cittadini e alla comunità: per farlo – ha concluso Lumino – questi lavoratori sono costretti a chiedere il trasferimento in altri uffici».
Slc Cgil di Taranto ha condannato fermamente questa situazione in di Poste Italiane e ha chiesto un segnale forte di ripristino di condizioni di legalità e rispetto delle norme e della dignità di chi ci lavora: «in assenza di questo ritorno alla legalità i cittadini di Taranto e le associazioni dei consumatori devono sapere che la causa è proprio nella gestione aziendale. Sarebbe una beffa se di tutto questo diventassero bersaglio quei lavoratori che hanno chiesto il trasferimento pur di lavorare correttamente».