Taranto – Salta la seduta del consiglio comunale: nota stampa del consigliere Cannone
TARANTO – Rinviata la seduta odierna “Question Time” del consiglio comunale di Taranto. La decisione del sindaco in carica, Rinaldo Melucci, di rimettere il proprio mandato di primo cittadino, annunciando le proprie dimissioni, è arrivata dopo i risultati delle elezioni provinciali che lo hanno visto sconfitto dal sindaco di Castellaneta, Giovanni Gugliotti.
A partire dalla data del primo novembre – come previsto dalla legge – decorrono dunque 20 giorni perché Melucci ritiri le proprie dimissioni.Se ciò non dovesse accadere e il sindaco confermasse la propria decisione, si determinerà una gestione commissariale prefettizia delle attività amministrative dell’ente in attesa del primo turno elettorale utile previsto dalla legge.
Antonio Cannone, vice presidente del consiglio comunale: “Oggi era previsto un consiglio comunale dedicato al Question Time in cui vi erano da discutere importanti questioni per la città. I 12 consiglieri di maggioranza presenti in aula rappresentanti della maggioranza cioè: Lo Noce, Albani, Capriulo, Blè, Casula, Azzaro, Galluzzo, Bitetti, Mele, De Martino, Cotugno e Zaccheo (altri cinque assenti), infischiandosene del mandato dei propri elettori e delle problematiche urgenti per i nostri cittadini, ad esempio la tassa per la differenziata, hanno deciso di rinviare la seduta odierna. Nascondendosi dietro la legittima autodeterminazione del Sindaco, che ha deciso all’ indomani delle votazioni alla Presidenza dell’Ente Provincia, che lo ha visto sconfitto e mancante dei voti di tutta la sua maggioranza, hanno preferito allontanarsi dall’aula senza procedere a nessun punto all’ordine del giorno. La città langue e i componenti della maggioranza dell’amministrazione Melucci e i suoi assessori, per risolvere le beghe tutte in organico al proprio interno, non solo fa saltare il consiglio comunale ma sospende persino tutte le commissioni, paralizzando così ogni attività amministrativa della città. La questione è tutta qui. Lo ripeto. La maggioranza non trova i 17 voti, ma solo 15, nell’urna delle schede per l’elezione del Presidente della Provincia, e la faida interna che ne è scaturita, blocca tutta l’azione amministrativa. Quest’ultima dimostrazione della incapacità di questa amministrazione, non solo all’attività amministrativa, ma alla capacità politica, dà l’esatta dimensione di quanto poco interessi il benessere dei cittadini e della città tutta. Sindaco, spero non ci ripensi, che confermi le sue dimissioni. Mandi a casa coloro che non hanno la capacità di “alzare l’asticella” di cui tanto parlava. Non sono capaci. Non sanno stare insieme. E lei Sindaco non ha saputo guidarli.”
Di contro, a sostenere il primo cittadino e ad auspicare che ritiri le proprie dimissioni, i presidenti di Amiu, Amat e Infrataras, che in una nota congiunta hanno chiesto a Melucci di ripensarci: “AMIU, AMAT e INFRATARAS, aziende partecipate del Comune di Taranto, guardano al profondo rinnovamento avviato in questi ultimi 18 mesi dal sindaco Rinaldo Melucci come a un percorso che non deve essere arrestato.Un governo cittadino solido, con un’interlocuzione schietta e costruttiva e una linea diretta costantemente vigile assicurate da Palazzo di Città in questi mesi, resta il presupposto irrinunciabile per sostenere l’efficientamento delle performance societarie.
AMIU, per esempio, ha maturato una performance finanziaria ed economica tale da rimetterla nelle condizioni di tornare a fare investimenti e trasformarsi in un’azienda moderna e virtuosa, mentre AMAT lo ha dimostrato egregiamente con particolare riguardo alle idrovie, potenziate per poter sostenere la crescente domanda turistica della città. Senza dimenticare il progetto “Verde Amico”, di notevole profilo sociale, tramite il quale INFRATARAS ha dato lavoro a oltre 140 operatori consentendo a loro e alle relative famiglie di avere un reddito certo per più di un anno. Per questo, l’appello è che il sindaco Rinaldo Melucci continui con il suo buon governo a garantire l’intero sistema amministrativo dell’ente, partecipate comprese. Serve quella continuità indispensabile per compiere la riforma della governance, ormai avviata: è una decisione di buon senso che il primo cittadino saprà prendere e nella quale chi è stato chiamato alla guida delle partecipate spera profondamente.”