BAT – “Massomafia”, la presentazione a San Ferdinando di Puglia del nuovo libro di Andrea Leccese
SAN FERDINANDO DI PUGLIA – Il tema mafia ancora una volta al centro dell’attenzione di un importante evento pubblico. Un tema che, sempre di più in questi anni, ha concentrato su di sè l’attenzione di un sempre più vasto pubblico. Un fenomeno che non si finisce mai di studiare, e di imparare a contrastare.
Ha avuto luogo nella serata di venerdì a San Ferdinando di Puglia, presso Piazza Giovanni Paolo II, la presentazione del libro “Massomafia- Sui rapporti tra mafia e massoneria deviata” dello scrittore e saggista pugliese, esperto di mafie, Andrea Leccese. L’ evento culturale, promosso dalla locale Pro Loco con il patrocinio dell’ Amministrazione comunale, ha visto la partecipazione di varie associazioni e organizzazioni dedite a combattere i fenomeni mafiosi, tra cui l’ Associazione Libera di Cerignola. L’ autore è stato presentato dall’avv. Lasalvia, dell’associazione “La bottega della Cultura” di Cerignola e dal giornalista barlettano di Amica9 Tv Francesco Zagaria. Nel libro, l’autore ricostruisce il rapporto esistente tra mafia e istituzioni: il termine “massomafia” descrive la degenerazione delle logge massoniche, nelle quali sono riuniti potenti imprenditori, banchieri, professionisti e dirigenti vari, che permettono l’ingresso di esponenti appartenenti a clan mafiosi. Tutto ciò conduce ad una massoneria deviata, grazie alla quale le mafie possono aggiustare processi, aggiudicarsi appalti e riciclare denaro sporco mediante i legami con l’alta finanza e la politica.
In inizio di intervento, disquisendo sul significato e sulla natura delle logge massoniche, l’autore cita una frase di Luciano Violante: “le organizzazioni mafiose hanno lo scopo di raggiungere il massimo potere economico, e, in ultima analisi, il potere politico.”
“Il problema dell’inquinamento, dell’infiltrazione da parte delle organizzazioni criminali è un problema di democrazia. La democrazia esige trasparenza: i cittadini hanno diritto di sapere perché determinate scelte sono state prese, per quale motivo e chi le ha prese. Al cittadino perbene,la maggior parte degli italiani sono cittadini perbene, non farebbe piacere sapere che determinate scelte, determinate decisioni amministrative e politiche siano state prese all’interno dei circoli di cui parlava Macaluso in un suo saggio: logge deviate che vengono frequentate da grandi imprenditori, alti dirigenti, magistrati, ma frequentate anche, purtroppo, da mafiosi.”
Citando l’art.18 della Costituzione, che parla della libertà di associazione per fini non vietati dalla legge penale, lo scrittore puntualizza che “il problema non è la massoneria, che è una delle tante forme possibili di associazionismo previste, e tutelate dalla Costituzione. Quello che è vietato non è l’associazione massonica, ma le associazioni segrete”, soffermandosi nel chiarire i principi legati alla natura segreta di alcune associazioni.
“Che io tenga riservati gli associati alla loggia è lecito;alcune associazioni periodicamente trasmettono gli elenchi degli associati alle prefetture, quindi non sono neanche riservate. Quello che è vietato è la segretezza. Non la riservatezza. L’art. 18 precisa che sono proibite le associazioni segrete. Se io te li chiedo come magistratura, commissione parlamentare antimafia, mi devi trasmettere gli elenchi degli associati correttamente.”
Sottolineando la “degenerazione” del fenomeno massonico soprattutto in Calabria e Sicilia, particolarmente soggette alle infiltrazioni, lo scrittore ha elogiato l’ottimo lavoro svolto sull’argomento negli anni scorsi dalla Commissione Antimafia presieduta da Rosy Bindi, invitando anche i presenti a guardare i risultati di tale inchiesta, e la relazione riepilogativa rilasciata da tale commissione.
Nel prosieguo dell’intervento, Andrea Leccese ha puntualizzato i possibili motivi dell’adesione alle organizzazioni massoniche da parte degli esponenti della mafia: l’inficiare ed aggiustare a proprio favore i processi, l’aggiudicarsi gli appalti, entrare in contatto con l’alta finanza. Riguardo quest’ultimo aspetto, lo scrittore spiega:
“Il mafioso ha necessità di riciclare un’enorme massa di denaro che viene raccolta grazie al monopolio del traffico di sostanze stupefacenti, cerca di infiltrarsi in questi circoli, al fine di stringere relazioni con professionisti che siano in contatto con l’alta finanza”
Sul finire dell’incontro, lo scrittore ha fornito alcuni elementi sull’inapplicabilità della legge Anselmi, relativa all’attuazione dell’Art.18 della Costituzione, e sul fenomeno corruzione, ancora molto diffuso in diverse aree del Meridione, come anche nel resto d’Italia.
FOTO DI COPERTINA – PAGINA FACEBOOK PRO – LOCO SAN FERDINANDO DI PUGLIA