Taranto – Il Castello Aragonese tra i siti storico-archeologici pugliesi più amati e visitati nel 2018
TARANTO – Anche quest’anno il Castello Aragonese di Taranto continua a riscuotere un grandissimo successo tra le mete turistiche pugliesi, con circa 70.000 visitatori dal 1 gennaio 2018 ad oggi. Il Castello Aragonese nel 2017 è stato riconosciuto come secondo sito storico – archeologico della regione per aver raggiunto, nell’arco dell’intero anno, circa 117.000 visitatori di cui circa 30.000 tarantini, circa 69.000 provenienti da tutta Italia e quasi 18.000 dal resto del mondo. In totale dal 2005, anno dell’apertura al pubblico, il Castello ha visto passare attraverso le sue antiche sale più di 760.000 persone. La struttura risulta inoltre al quarto posto, ad oggi, tra i “Luoghi del cuore” nella votazione on-line della speciale graduatoria dei siti da valorizzare, promossa dal FAI.
La Marina Militare condivide con il FAI l’amore per la storia del nostro Paese e per la tutela dei siti storici. Con le navi e suoi equipaggi promuove la consapevolezza dell’importanza del mare per il nostro Paese, perché ora come nel passato, il benessere e il progresso della nostra nazione dipendono dal mare, dal suo rispetto, la sua tutela e la valorizzazione. Il mare racchiude il segreto della nostra origine, accarezza e protegge importanti cimeli immersi della nostra storia e ci può svelare i segreti del nostro futuro.
Con la sua forma quadrangolare il Catello Aragonese di Taranto occupa l’estremo angolo dell’isola su cui sorge il borgo antico della città, forma modificata negli anni. Inizialmente era solo una “Rocca” fatta da torri alte e strette e solo nel 1486 l’architetto militare, “Francesco di Giorgio Martini”, ebbe l’incarico di ampliare il castello conferendogli la forma che oggi possiamo ammirare. A memoria della sua realizzazione una lapide murata sulla “Porta Paterna” che adornata dello stemma degli Aragonesi inquartato con l’arma dei d’Angiò riporta:
“Re Ferdinando aragonese, figlio del divino Alfonso e nipote del divino Ferdinando, rifece in forma più ampia e più solida questo castello cadente per vecchiaia, perché potesse sostenere l’impeto dei proiettili che è sopportato col massimo vigore – 1492.”
Nel corso degli anni la struttura venne rafforzata con nuove torri ed il suo impiego cambiò passando da struttura militare per la difesa a dura prigione fino al 1887, anno in cui il castello torna ad essere sede militare e più precisamente della Marina Militare. Nella sua storia si ricorda la lunga prigionia del Conte di Montecristo, primo generale di colore della storia, ispirazione del omonimo romanzo.