Brindisi- Approvato il progetto per la REMS a San Pietro. Il consigliere Carrisi scrive al sindaco
SAN PIETRO VERNOTICO- E’ stato approvato ieri, 14 giugno, con deliberazione n. 1142/GC a firma del Direttore Amministrativo, Dott. Caterina Diodicibus, del Direttore Sanitario, Dott. Angelo Raffaele Greco, e del Commissario Straordinario dell’ASL di Brindisi, Dott. Giuseppe Pasqualone, il progetto esecutivo per la realizzazione della struttura R.E.M.S. (Residenza per Esecuzioni delle Misure di Sicurezza) nella ASL di Brindisi presso un’ala del comprensorio sanitario “Ninetto Melli” di S. Pietro Vernotico.
A riguardo, interviene il consigliere Cinzia Carrisi(M5S) con un documento protocollato e indirizzato al neo sindaco appena eletto Pasquale Rizzo.
Di seguito riportiamo il comunicato stampa del consigliere pentastellato:
“Ieri, 14 giugno 2018, l’ASL di Brindisi, con deliberazione n. 1142/GC del 14/06/2018 avente come oggetto: “Realizzazione di una Residenza per Esecuzione delle Misure di Sicurezza (R.E.M.S.) nella ASL di Brindisi presso un’ala del comprensorio sanitario ‘Ninetto Melli’ di San Pietro Vernotico. Approvazione progetto esecutivo”, ha stabilito di procedere alla realizzazione della struttura R.E.M.S. presso l’ospedale N. Melli di San Pietro Vernotico.
Le R.E.M.S. sono state istituite con la legge n.81 del 2014 a seguito che della chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, e sono il luoghi in cui, su decisione del giudice, può essere destinato un reo incapace di intendere e di volere. I pazienti restano rinchiusi per il periodo previsto dalla pena. La ratio di tale struttura è quella di riabilitare, di curare i pazienti psichiatrici che hanno commesso reati. Tali strutture vengono gestite dai Dipartimenti di Salute Mentale (D.S.M.) che devono garantire l’assistenza e gli adeguati programmi terapeutici e riabilitativi, attraverso l’attuazione di progetti personalizzati.
Le R.E.M.S. sono organizzate come presidi sanitari e non prigioni, e gli ospiti sono proiettati verso un reinserimento nel loro territorio di origine. Essendo questo lo scopo principale delle REMS, le strutture non devono avere le sbarre che caratterizzavano la fisionomia dei vecchi Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG). La vigilanza deve essere esterna e prevedere la presenza di un paio di guardie giurate. La videosorveglianza non deve entrare negli ambienti privati dei pazienti. I pazienti della struttura possono liberamente muoversi all’interno del perimetro della struttura ed anche fuori.
Pertanto, ci si chiede, come può la struttura del “Ninetto Melli”, rispondere ai requisiti minimi di sicurezza trovandosi ubicato all’interno del centro abitato, nei pressi delle scuole e in una posizione geografica facile all’allontanamento?
La REMS potrebbe creare un indotto temporaneo, derivante dalla costruzione della struttura, ma sarà di gran lunga inferiore rispetto al disagio ed ai vari problemi di sicurezza che la REMS produrrà per sempre a S. Pietro V.co.
La struttura per funzionare davvero dovrebbe rispondere a tutti i requisiti di sicurezza previsti dalla normativa. La vigilanza esterna dovrebbe essere affidata alla Prefettura e alle Forze dell’ordine con le quali si dovrà stipulare uno specifico protocollo che preveda anche possibili interventi all’interno della REMS qualora se ne ravvisi la necessità. Dovrà essere operativo un servizio di vigilanza interna che si avvalga di un sistema di telecamere e di collegamenti con le Forze dell’Ordine. Tutta l’attività della REMS dovrà essere seguita dalla Magistratura in sinergia con il personale sanitario che si adopererà di realizzare i migliori programmi nell’ambito del mandato di cura.
Concludendo, possiamo affermare che le REMS sono un’innovazione, e per la psichiatria rappresentano un passaggio epocale e culturale, ma sono da collocare fuori dal centro urbano, perché i fatti di cronaca testimoniano che tali strutture possono funzionare, ma se ne deve prevedere la giusta collocazione a tutela della comunità.
Nella mattinata di oggi ho protocollato un documento chiedendo al Sindaco Pasquale Rizzo quali siano le azioni che intende mettere in atto per evitare la realizzazione di tale struttura. Nel frattempo noi come M5S ci stimo interfacciando con i nostri portavoce regionali e nazionali ed a breve organizzeremo una manifestazione per sollecitare e sensibilizzare l’Asl e l’amministrazione comunale.”