Una immensa folla accoglie Papa Francesco a Pietrelcina e San Giovanni Rotondo: “Padre Pio ha stupito il mondo con tutta la sua vita”
Una folla oceanica, con credenti giunti da ogni parte d’Italia e del mondo, ha assistito questa mattina alle celebrazioni svoltesi a San Giovanni Rotondo, all’esterno del Santuario dedicato a San Pio, per commemorare il centenario dell’apparizione delle stimmate del frate campano. Tutta la funzione è stata presieduta da Papa Francesco, arrivato nella prima mattinata in elicottero nel paese garganico, dopo essere stato poche ore prima nel paese natale di San Pio, Pietrelcina, dove ha pregato nei luoghi nativi del frate, e incontrato i fedeli, camminando a piedi tra immense ali di folla che inneggiava a San Pio, come al pontefice.
“Padre Pio amava la Chiesa, con tutti i problemi e peccati’. “Questo umile frate cappuccino ha stupito il mondo con la sua vita tutta dedita alla preghiera e all’ascolto paziente dei fratelli, sulle cui sofferenze riversava come balsamo la carità di Cristo”, queste alcune delle parole da lui pronunciate in ricordo del frate con le stimmate. Ha poi elogiato gli anziani, definendoli patrimonio della nostra società, augurando anche un futuro migliore per tutti i giovani, raccomandando a tutti i fedeli di evitare sempre i litigi, “perché un Paese che litiga non cresce”. Molteplici le attestazioni d’affetto ricevute dal pontefice, come sempre disponibile con tutti.
Giunto a San Giovanni Rotondo, Papa Francesco ha salutato e benedetto i pazienti ammalati presenti sul piazzale antistante l’ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza”, e ha visitato il “Poliambulatorio Giovanni Paolo II”dove ha incontrato i bambini del reparto di Oncoematologia Pediatrica, scattando selfie e firmando magliette e autografi per i suoi piccoli ammiratori. In seguito,dopo aver salutato la comunità dei Frati Cappuccini,si è soffermato in preghiera dinanzi alla teca di cristallo dove è custodita la salma di San Pio, posta per l’occasione dinanzi all’altare del santuario “Santa Maria delle Grazie”.
Il palco con l’altare allestito per l’occasione sul sagrato del nuovo santuario di San Pio recava diversi simboli della fede cristiana: sotto a un maestoso crocifisso vi era la raffigurazione di un pellicano, metafora del sacrificio di Gesù, che è morto per salvare gli uomini, allo stesso modo che questo uccello uccide se stesso beccandosi il petto pur di nutrire i suoi piccoli. Sul lato destro l’icona della Madonna delle Grazie, mentre sul lato sinistro un ritratto di San Pio nell’atto di confessionale.
Davanti a una folla in fervida attesa, il pontefice arriva a capo della processione intorno alle 11 e 30, dando inizio della celebrazione. Dopo una breve preghiera davanti l’icona della Madonna delle Grazie, si è proceduto con la lettura delle Sacre Scritture, incentrate per l’occasione ai testi del profeta Geremia, ed a un passo del Vangelo scritto dall’apostolo Matteo, parabola incentrata sul valore dell’umiltà, e sul rapporto tra Cristo e Dio. Omelia incentrata sui vari aspetti della vita dal frate, come quello relativo alla preghiera, un dovere che il Papa ricorda sfuggirci troppe volte.
“ San Pio, a 50 anni dalla sua andata in cielo, ci aiuta perché in eredità ci ha lasciato la preghiera. Raccomandava, pregate molto su di me, pregate sempre, senza mai stancarvi.”
“La preghiera è un gesto d’amore. È stare con Dio, e portare la vita nel mondo, è una essenziale opera di misericordia spirituale””Padre Pio ci ha lasciato i gruppi di preghiera. A loro disse: la preghiera, questa forza unita di tutte le anime buone, è la forza che muove il mondo, che rinnova le coscienze, guarisce gli ammalati, che santifica il lavoro, che eleva l’assistenza sanitaria, che dona la forza morale, che espande il sorriso e la benedizione di Dio su ogni dolore e debolezza.”
Non è mancato anche un accenno al bisogno di essere umili sempre nella vita di tutti i giorni, come nella preghiera: il principio della “piccolezza”:
“Quando si è pieni di sé non c’è posto per Dio. Egli preferisce i piccoli, si rivela a loro, e la via per incontrarlo è abbassarsi, di rimpicciolirsi dentro, di riconoscersi bisognosi.”
In conclusione di omelia, l’accenno alla sapienza:
“Non è sapiente chi si mostra forte e non è forte chi risponde al male con il male. L’unica arma invincibile è la carità della fede”
Prima del termine della celebrazione, mons. Castoro, arcivescovo della diocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, ha ringraziato Papa Francesco per aver visitato i luoghi di San Pio e per il dono di una stola viola che il pontefice ha posto sulla teca dove riposa il corpo del Santo a testimonianza della sua devozione e ha concluso affermando:”Santo Padre le vogliamo un gran bene”. Prima di concludere la Santa Messa verso le 13 circa,il Papa ha fatto dono di un calice a mons. Castoro e dopo essersi spogliato dei parametri sacri ha percorso in papamobile,in mezzo a due ali di folla festante, il sagrato della Chiesa di San Pio e quello della Chiesa di Santa Maria delle Grazie,per poi seguire lo stesso percorso dell’andata fino a raggiungere il campo sportivo da dove alle 13,50 è decollato l’elicottero che lo ha riportato in Vaticano.