Taranto – Cacciatore nei guai per bracconaggio
MARTINA FRANCA – I militari del Nucleo Carabinieri Tutela Biodiversità Galeone e della Stazione Carabinieri Forestale di Martina Franca, nell’ultimo giorno di apertura della caccia hanno scoperto un pensionato, residente in un paesino vicino Cesena, che aveva deciso di recarsi in Valle d’Itria, per cacciare in completa violazione della normativa sull’esercizio venatorio.
In un terreno seminativo aveva disposto reti anguste all’interno delle quali aveva posizionato 19 storni, detenuti illegalmente, che fungevano da richiami vivi per attrarre altri uccelli della stessa specie che, appena avvicinatisi alle stesse, venivano abbattuti dal cacciatore ben occultato all’interno di un capanno in legno. Sul posto deteneva anche
richiami elettromagnetici illegali, alimentati a batteria.
Gli esemplari usati come richiami vivi, sottoposti senza necessità ad inutili sofferenze ed in condizioni incompatibili con la loro natura, erano costretti in una rete alta 60 cm dalla quale tentavano ripetutamente di spiccare il volo impattando contro le sottili maglie e ricadendo al suolo.
Al momento dell’intervento dei militari, il cacciatore tentava goffamente di occultare il fucile con cui aveva abbattuto 57 esemplari di storno (Sturnus vulgaris), la cui caccia non è consentita. Il pensionato emiliano è stato denunciato a piede libero alla competente Autorità Giudiziaria per caccia abusiva e maltrattamento animale.
Il fucile, le munizioni e le attrezzature illegali sono state poste sotto sequestro penale. Gli uccelli vivi sono stati prontamente liberati a seguito dell’intervento del veterinario della ASL di Martina Franca, che ne ha constatato le condizioni di idoneità alla reimmissione in natura.
I controlli dei carabinieri forestali per il contrasto al bracconaggio ed alle violazioni in danno dell’ambiente, proseguiranno nei prossimi mesi, al fine di tutelare e preservare le aree naturali della Valle d’Itria, particolarmente ricche di biodiversità.