Brindisi/Taranto- Caso Tecnomessapia, lavoratori a rischio: “senza stipendio da sei mesi”.
BRINDISI/TARANTO- Senza stipendio da quasi sei mesi e in attesa di iniziare quanto prima nuovi corsi di formazione per potersi reinserire nel mondo del lavoro. E’ questa la condizione attuale dei 155 lavoratori di Tecnomessapia, ditta cegliese che opera nel settore aeronautico da un ventennio e che nel giugno del 2017 ha rischiato di avviare un licenziamento collettivo dell’indotto.
Una prima soluzione al taglio netto delle maestranze si è presentata lo scorso 20 luglio, in un incontro presso il Mise di Roma con Leonardo Spa (ex Finmeccanica), al margine del quale si è giunti al blocco dei licenziamenti, al riconoscimento della cassa integrazione straordinaria aperta per 12 mesi e all’impegno di assicurare alla Tecnomessapia una nuova commessa.
Eppure, secondo alcuni dipendenti, da luglio ad oggi ben poco è cambiato.
“Oggi la situazione è questa- spiega un lavoratore- i primi di dicembre arriva il lavoro a Tecnomessapia, su 150 dipendenti c’è lavoro per due persone; il 18 dicembre viene approvata la cassa integrazione; la ditta deve con questo poco lavoro pagare due operai, quattro ingegneri e un dipendente per il controllo sicurezza, affitto, struttura e luce.”
“Apriamo il 2018 con una sola certezza,- continua- l’approvazione della cassa integrazione guadagni straordinaria. Approvazione del decreto si intende, perché gli operai devono ancora attendere qualche giorno per vedere un po’ di euro tra le mani. Gli operai della Tecnomessapia non percepiscono lo stipendio da luglio scorso continuando a pagare i mutui, le bollette e le spese che riguardano ogni famiglia. Sono stati mesi difficili da affrontare, la rabbia e la disperazione a volte ha preso il sopravvento alla ragione; la lentezza della burocrazia di questo governo ha creato tante vittime, noi ne siamo la dimostrazione.”
Una boccata d’aria ai lavoratori precari e alle loro famiglie la concede, al momento, un modesto anticipo del Tfr. Un piccolo salvagente che permette a ben 155 lavoratori di poter restare a galla in attesa dell’avvio dei nuovi corsi di formazione.
“Aspettiamo che questo 2018 possa portarci alla tranquillità,- spiegano i lavoratori- che possa impegnare la regione Puglia a farci iniziare quanto prima i corsi di formazione ed iniziare un lavoro che possa darci dignità. Abbiamo una formazione alle spalle non indifferente maturate in questi anni in Alenia Grottaglie e in Augusta in varie sedi. Una formazione che può apportare a questa regione un valore aggiunto rispetto alla qualità e alla crescita del settore aeronautico.”
“Se questa situazione dovesse restare ferma saremo altre vittime dell’Italia che guarda alle banche, alle grandi industrie, lasciando morire le piccole aziende, gli operai e quella poca industria rimasta in un Sud così maledettamente fermo.”
Luca Calò