Verdone e la sua “Benedetta follia”: quando l’amore è social
Cosa succede quando un matrimonio lungo ben venticinque anni finisce inaspettatamente? Ce lo spiega il regista e attore romano Carlo Verdone con la sua ultima creatura cinematografica in uscita l’11 gennaio “Benedetta follia”: l’amore al tempo delle app, forse l’ultima spiaggia per rimettersi in gioco e ritrovare l’anima gemella. Il film sarà distribuito in 700 copie ma, annuncia il produttore Aurelio De Laurentiis, «potrebbero diventare 900 in base alle richieste».
Quello con la Filmauro è un sodalizio che lega il presidente De Laurentiis a Verdone da ben 14 anni e che a breve potrebbe addirittura tradursi con un nuovo progetto.
Il film, come dicevamo, presentato a Napoli dove Alfonso Zambrano (tarantino doc) cura la parte comunicativa del sud Italia, parla di un uomo, di specchiata virtù e fedina cristiana immacolata, proprietario di un negozio di articoli religiosi e alta moda per vescovi e cardinali: è uno di quelli che “una moglie è per sempre”. Se non fosse che la sua Lidia (Lucrezia Lante Della Rovere), devota consorte per 25 anni, decide di mollarlo proprio nel giorno del loro anniversario, stravolgendo il suo mondo e tutte le sue certezze. Ma poi nel suo negozio arriva un’imprevedibile candidata commessa: Luna (Ilenia Pastorelli), ragazza sfrontatissima e travolgente, volenterosa ma altrettanto incapace, e adatta a lavorare in un negozio di arredi sacri come una cubista in un convento.
Da quel giorno niente sarà più come prima: Luna lo iscrive a “Lovit”, la app più hot del momento, e Guglielmo scoprirà il sorprendente mondo degli appuntamenti al buio e gli esilaranti tentativi di donne disposte a tutto pur di trovare l’anima gemella. Letizia, Raffaella, Adriana: incontri imbarazzanti, buffi e sorprendenti o incontri casuali come quello con Ornella (Maria Pia Calzone). E visto che la realtà supera l’immaginazione, le vite di Guglielmo e Luna avranno dei risvolti totalmente inaspettati. Perché le vie dell’amore sono infinite.
«L’idea di “Benedetta Follia” – spiega Verdone – nasce dall’esigenza di confrontarmi di nuovo con l’universo femminile. Era tanto tempo che non recitavo con gruppi di donne e mi mancava. Perché la donna è sempre stato lo sparring partner migliore in tutte le mie commedie e la considero la mia carta vincente. In realtà avevo voglia di cambiare, di tornare a esplorare le donne di oggi con i loro tic, le loro paturnie e con le loro qualità, e volevo farlo attraverso lo specchio del mio personaggio, con le sue fragilità e le sue nevrosi».
Il film si apre proprio con Guglielmo, bandana e camicia hawaiana, che sfreccia in moto sulla panoramica di Sperlonga, vede la bellissima Lidia su un’auto ed è una folgorazione e… uno schianto con la moto. Non che fosse un playboy, era solo un ragazzo che voleva vivere la sua vita con leggerezza e serenità ma poi, dopo la morte del padre, è obbligato ad occuparsi del negozio, e quindi via i giubbotti, via la moto, d’ora in poi solo doppio petto e sorriso d’ordinanza. Ma quando la moglie lo lascia le sue certezze vengono stravolte e tutto comincia a cambiare solo quando nella sua vita entra un’improbabile commessa, Luna: una giovane donna naif ma empatica che possiede la capacità di leggere nel cuore e di percepire le fragilità di Guglielmo e le sue debolezze. E questo lo colpisce. Così alla fine fra questi due, che sembrano venire da due pianeti differenti, scocca una scintilla di complicità e nasce un bellissimo e insolito sodalizio. Da qui comincia la benedetta follia da cui tutto cambierà: incontri tragicomici e surreali, colpi di scena, molte risate e, infine, una trasformazione positiva e radicale per entrambi. E’ una bellissima storia che dimostra che nella vita c’è sempre una seconda chance. Basta provarci.
FOTO: Andrea Flemma e Filmauro