Taranto – Accusata di aver ucciso la madre con dei santini nella gola: l’avvocato chiede l’assoluzione completa.
TARANTO – Presentato Ricorso in Appello alla Corte D’Assise, dall’avvocato Fabrizio Lamanna, per richiedere l’assoluzione con formula piena della sua assistita Francesca Martire, di 62 anni, che fu assolta per infermità mentale e affidata ad un centro terapeutico, dall’accusa di omicidio della madre 93enne.
La sera del 27 maggio 2015 i carabinieri si recarono in Corso Italia, nell’abitazione di una pensionata invalida di 93 anni, Luigina Magazzile, che fu trovata senza vita per terra nella sua casa e alla sola presenza della figlia Francesca Martire, che aveva chiamato i soccorsi del 118 che invano tentarono di rianimare la madre della donna.
Francesca Martire, che viveva a Londra ed era tornata per qualche giorno in visita dalla madre, fu trovata in evidente stato confusionale e per questa ragione, portata all’ospedale “G. Moscati”. Ad occuparsi delle indagini sul decesso di Luigina Magazzile, fu il P.M. Filomena Di Tursi che dispose l’autopsia per accertare le cause di quel decesso. Il giorno dopo i carabinieri, dopo un attento sopralluogo nell’abitazione della vittima, disposero il fermo di indiziato di delitto, la figlia.
Alcuni vicini affermarono di aver sentito delle urla e l’autopsia rivelò tracce di sangue su alcuni indumenti nella camera da letto. Dall’autopsia emerse, inoltre, che la povera pensionata presentava una piccola perdita di sangue dalla bocca e di violenza in prossimità della stessa. Sottoposta ad interrogatorio, la figlia della donna avrebbe affermato, in quella circostanza, di aver aperto la bocca della madre, sostenendo che avrebbe cercato di soccorrerla da un non meglio precisato disagio, che induceva la madre a dire cose terribili, accreditando l’ipotesi già formulata dal medico legale, di un soffocamento della vittima, mediante introduzione di un corpo solido.
In seguito, Francesca Martire, avrebbe dichiarato di aver ucciso la madre per liberarla da presenze demoniache, di aver spinto con una croce un santino nella bocca della 93enne e poi di averla fatta respirare.
Accusata di omicidio, fu poi arrestata e in un secondo momento dichiarata incapace di intendere e volere. La conseguente scarcerazione, però, fece scattare la misura di sicurezza nei suoi confronti, poiché ritenuta socialmente pericolosa.
La donna fu poi assolta nel 2016 con rito abbreviato e, dichiarata incapace di intendere e volere, come richiesto dal P.M. Filomena Di Tursi, a conferma della tesi del consulente tecnico d’ufficio e quello di parte.
Ora l’Avvocato che assiste Francesca Martire, ha presentato ricorso in appello per richiederne assoluzione con formula piena: “La mia assistita non ha ucciso la madre. Non l’ha soffocata. L’anziana donna è morta per un malore. Era già deceduta quando le ha infilato i santini in bocca”.
Attualmente Francesca Martire è stata affidata ad una comunità in cui svolge un percorso di riabilitazione.