Brindisi- Circonvenzione di incapace, truffa ed estorsione, nei guai una 32enne
SAN VITO DEI NORMANNI- I Carabinieri della Stazione di San Vito dei Normanni hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di G.D, 32enne originaria di Melendugno (LE), ma da tempo domiciliata nella cittadina sanvitese, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, per circonvenzione di incapace, truffa aggravata ed estorsione, in danno di donne anziane e, in un caso, di un giovane invalido. I reati contestati sarebbero stati commessi da luglio 2016 in San Vito dei Normanni e Carovigno.
Le indagini avrebbero rilevato che la donna, al fine di procurarsi un indebito profitto e sfruttando l’amicizia intessuta con alcune anziane del posto, avrebbe abusato dello stato di deficienza fisica e psichica di queste e le avrebbe indotte a compiere plurimi atti di disposizione patrimoniale a suo favore: acquisto di beni mobili, apertura di conti correnti a suo nome, tentativi di acquisti, non andati a buon fine in seguito al protesto degli assegni emessi dalle vittime, di automobili Audi e Lancia, acquisto di utensili quali Bimby – Vorwerk Folletto, e persino materassi.
In un caso sarebbe stato documentato che la donna avrebbe indotto in errore un’altra donna, tramite presunti raggiri consistiti nel darle false spiegazioni in merito al contenuto di una lettera ricevuta dall’Asl, facendole credere che dovesse restituire al servizio sanitario nazionale circa 15.000,00 euro per prestazioni indebitamente usufruite nell’anno 2012, e facendosi versare quegli importi sul proprio conto corrente.
In un’altra occasione, invece, avrebbe costretto un giovane carovignese a versarle somme di denaro per oltre 6.000,00 euro, con la minaccia che, altrimenti, avrebbe raccontato a parenti ed amici delle avances che il malcapitato le aveva rivolto in chat, con l’aggravante di aver abusato della condizione di invalidità – al 100% – della persona offesa.
In totale la donna avrebbe percepito circa 50.000,00 euro. L’arrestata, dopo aver espletato le formalità di rito, è stata tradotta presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.