Lecce – Omicidio Noemi, il 17enne resta in silenzio davanti al gip. Il legale: “momento di ira”, ma Procura contesta la premeditazione
Lecce- Noemi Durini sarebbe stata uccisa con premeditazione. E’ quello che emergerebbe dal decreto di fermo del 17enne di Montesardo reo confesso dell’omicidio della giovane 16enne di Specchia.
L’accusa quindi sarebbe quella di omicidio aggravato dalla premeditazione, dai futili motivi e dalla crudeltà. Resta muto invece il 17enne davanti al gip in occasione dell’interrogatorio di garanzia, tenutosi questa mattina in una struttura protetta di Tricase. Il giovane avrebbe riconfermato quanto dichiarato precedentemente agli investigatori, senza aggiungere particolari rilevanti su un presunto coinvolgimento del padre.
E mentre la Procura gli contesta la premeditazione, secondo quanto dichiarato da Luigi Rella, durante un incontro tenuto con i giornalisti subito dopo l’interrogatorio, il 17enne si sarebbe detto “molto pentito, molto segnato perchè è stato, secondo la sua ricostruzione, un momento di ira”
“Il ragazzo- ha aggiunto il legale- deve essere soprattutto in questo momento curato. E bisogna capire anche al momento del fatto se vi era la piena capacità di intendere e di volere,” preannunciando così la volontà di fare ricorso ad una perizia psichiatrica. Inoltre il collegio difensivo si è opposto alla convalida del fermo “perchè non ci sono i presupposti, non c’è pericolo di fuga.” In merito si esprimerà il gip in queste ore.
Restano ancora molte zone d’ombra nella vicenda, tra cui l’effettiva dinamica dell’omicidio. Come dimostrato ieri dalla Tac, Noemi non sarebbe stata uccisa da un colpo in testa infertole con una pietra. Invece erano presenti dei tagli al collo. Per fare chiarezza su questo punto bisognerà attendere i risultati dell’esame autoptico.
Lu.Ca