Taranto – I dettagli delle indagini sul fermo dell’uomo accusato di tentato omicidio al SS. Annunziata.
L’azione terribile e cruenta si sarebbe consumata in pochi minuti. Un uomo di 42 anni, Giovanni Maggio, sarebbe arrivato in pronto Soccorso, come già altre volte era accaduto, sostenendo di essere stato aggredito e chiedendo un referto medico che attestasse l’aggressione. Naturalmente, come era avvenuto nelle altre circostanze, nessuna certificazione avrebbe riconosciuto l’aggressione, dal momento che l’uomo si presentava al personale medico senza alcuna lesione.
Gli agenti, in conferenza stampa, hanno raccontato che aveva la continua idea che qualcuno volesse aggredirlo e che in passato aveva sporto denuncia per aggressione subita (denunce cadute nel vuoto perché non supportate dai fatti).
In quella nottata l’uomo si aggirava con fare agitato nelle salette d’attesa del Pronto Soccorso e prima di consumare l’aggressione avrebbe perlustrato le diverse sale in cui i pazienti in barella attendevano di essere visitati. Il filmato avrebbe immortalato l’uomo un momento prima, mentre in una saletta adiacente a quella in cui avrebbe aggredito la donna, mimava nervosamente il gesto di colpire con pugno chiuso, quasi ad avere un arma nella sua mano, ma la presenza di un familiare della donna che si trovava in quel particolare momento, avrebbe dissuaso l’uomo, che alla fine si sarebbe scagliato con un cacciavite contro la vittima in questione, nell’altra stanza e per pochi istanti senza i familiari che si erano allontanati per pochi minuti.
A seguito dell’aggressione, verso le ore 4:00, uscendo con la mano nella tasca sinistra – presumibilmente quella in cui aveva con sé l’oggetto contundente, sarebbe tornato nel Triage del Pronto Soccorso, per poi andare via e abbandonando la scena del crimine.
Le testimonianze delle persone ascoltate dalla Polizia, che riconoscevano poi l’uomo nella foto segnaletica come il soggetto presente al momento (in particolare una persona racconterà poi alla Polizia, di aver visto l’uomo uscire scappando dalla stanza della signora) e la capacità di tutta la Squadra Volante, la Squadra Mobile, avrebbe permesso di raccogliere gli elementi sufficienti per il fermo avvenuto ieri sera.
Giovanni Maggio, sarebbe stato raggiunto dagli uomini della Polizia nella propria abitazione, minacciando di gettarsi dal balcone della propria casa.
Non avrebbe avuto con sé l’arma, di cui si era forse liberato appena dopo l’azione, allontanandosi a piedi.
Nel 2008 era stato denunciato dalla moglie per lesioni e maltrattamenti – come riportava l’allora denuncia, poi ritirata – che aveva aggredito con un cacciavite.
Dalla ricostruzione fatta dalla Polizia, l’uomo girava sempre con un cacciavite in tasca, nell’idea che qualcuno volesse aggredirlo. L’accusa è ora di tentato omicidio aggravato, considerato il fatto che l’uomo avrebbe approfittato della vulnerabilità assoluta della propria vittima.
(Ph Francesco Manfuso)