Roma- Gustamundo, il sapore dell’integrazione
Una bella esperienza di convivenza, solidarietà quella che si sta compiendo a Roma ad opera di Pasquale Compagnone titolare del ristorante messicano El Pueblo.
«Da diversi mesi ho avviato un progetto (WWW.GUSTAMUNDO.IT) – afferma P. Compagnone – con la collaborazione di diverse ON-LUS di Roma (il cui elenco è visibile sul sito www.gustamundo.it) come Sant’Egidio, Baobab experience, istituto missionario latino-americano di Roma, SPRARR per rifugiati politici, per individuare i migranti che nel proprio paese facevano i ristoratori al fine di reintrodurli, gradualmente, nel loro habitat più naturale. Questo è servito loro per riprendere fiducia. Cuochi pakistani, siriani, afghani, turchi, libici ed altri ci hanno regalato, oltre che momenti di alta cucina, emozioni inspiegabili. Gli incassi di queste serate (viene chiesto un contributo forfettario di 20 euro) vengono devoluti ai diversi progetti concordati con le on-lus e quindi su ognuno di questi migranti è stato fatto un piano di avviamento alla società civile ed al mondo del lavoro (abbiamo istituito 20 borse di studio con l’istituto missionario latino-americano, vengono assistiti alcuni rifugiati e cosi via)».
Il prossimo martedì 18 luglio la cena sarà venezuelana. Il ricavato della serata sarà destinato alla raccolta e spedizione di farmaci in Venezuela.
(Info, contatti e prenotazioni -posti limitati-; http://www.gustamundo.it; cell: 339 27 68 290)
In un momento in cui il diverso, l’immigrato, lo straniero viene visto solo con occhio critico, timoroso, distaccato e disincantato questa esperienza ha il pregio della semplicità e del coraggio. Un esempio da seguire perché dimostra che in realtà tutti abbiamo qualcosa da imparare dagli altri ed il primo passo è quello di sedersi attorno ad un tavolo e cominciare a parlarne anzi a mangiarne.
Fabio A. Grasso