Taranto – Modifica al Piano Regolatore Generale, il Comune di Faggiano bocciato per la seconda volta dalla Regione
Per ben due volte l’Amministrazione del Sindaco Cardea ci ha provato e per altrettante volte è intervenuta la Regione Puglia bocciando il tentativo.
Parliamo del Piano Regolatore Generale (PRG) e della modifica tentata per almeno due volte al suo articolo 2.13 (Zona E – Nuove costruzioni – Annessi Agricoli – delle Norme Tecniche di Attuazione).
A sollevare l’obiezione a quanto si stava cercando di modificare con una Delibera del Consiglio Comunale (n 7 del 30/03/2017) è il gruppo di minoranza in Consiglio Comunale “Impegno Sociale” con il suo capogruppo Vincenzo Latagliata appoggiato da Angela Calviello, Armando Airò e Donato Nisi.
La storia va avanti almeno da un anno visto il primo colpo di mano tentato al PRG già con una precedente delibera, la numero 6 del 2016. Anche in quel caso l’Amministrazione Cardea aveva tentato, senza riuscirci, di modificare sempre l’articolo 2.13 del PRG. Allora intervenne, sollecitata da “Impegno Sociale”, sempre la Regione intimando al Comune di Faggiano l’annullamento della delibera 6/2016 in autotutela. Cosa che fu fatta.
La storia, adesso, si ripete come spiega Latagliata che come capogruppo di minoranza ha trasmesso gli atti decisi in Consiglio al Dipartimento Mobilità Urbana, Opere Pubbliche, Ecologia e Paesaggio.
La risposta non si è fatta attende anche questa volta e la stessa ricalca la precedente.
Il Dipartimento è lapidario e non lascia spazio ad alcunché tipo di interpretazione.
Insomma, come si legge dalla missiva regionale datata 14/06/2017 lo scopo ultimo anche della DCC 7/2017, come la precedente del 2016, è la modifica al PRG “ancora finalizzata al superamento dell’obbligo del lotto minimo di mq 10.000 per i manufatti edili pertinenti alla costruzione degli stessi fondi agricoli (manufatti peraltro a carattere produttivo ), obbligo sussistente per le costruzioni sia produttive che abitative a mente dell’art. 2.11 delle NTA vigenti”.
L’ufficio in questione, in poche parole, boccia il secondo tentativo messo in atto dall’Amministrazione Cardea e chiede all’Ente di annullare anche questa seconda delibera in autotutela.
La domanda sorge spontanea: come mai si sta cercando di modificare a tutti i consti una norma al PRG visto che la stessa non può essere modificata?