Ragazzo originario di Molfetta fermato in Venezuela durante corteo, Farnesina conferma, gli amici e i parenti chiedono liberazione
Lanciamo qui una notizia che sta rapidamente circolando in queste ultime ore, sull’arresto avvenuto in Venezuela ai danni di un nostro connazionale, originario di Molfetta, provincia di Bari. Il giovane, Angel Maria Fiorentini di 25 anni, stava partecipando ad un corteo di protesta contro Maduro, in un paese in cui sono ormai all’ordine del giorno i movimenti di piazza contro il Presidente; per motivi ancora tutti da chiarire sarebbe stato fermato dalla Polizia venezuelana e richiuso in un carcere militare. Gli amici e i parenti hanno lanciato un forte appello per la sua liberazione. Qui pubblichiamo la notizia integrale ripresa dall’ Agenzia di stampa “La Repubblica”:
I fatti che hanno portato al fermo di Angel e a questa gravissima accusa sono ancora confusi. Secondo un amico venezuelano di Angel, che era con lui e che chiameremo Paulo per ragioni di sicurezza, il ragazzo sarebbe stato fermato lunedì scorso lunga la via Elice di Chacao dalla Guardia Nazionale bolivariana, dopo un blitz di quest’ultima contro una manifestazione popolare. Versione ufficiale: era in corso un attacco alla sede locale del Ministero dell’edilizia e al Consiglio nazionale della Magistratura ed è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine. In questo blitz, è stato fermato l’italiano Angel, insieme ad altre 23 persone, soprattutto giovani, esibiti poi in tv di spalle, davanti a un tavolo con sopra quelle che secondo le autorità erano le “armi del gruppo”: bottiglie con benzina, caschi, pietre.
Il 12 giugno stesso (l’alba del 13 in Italia) il ministro dell’Interno venezuelano Néstor Luiz Reverol ha postato una foto su Twitter dei 24 arrestati: “Ecco i delinquenti della destra terrorista, responsabili degli atti vandalici di Chacao”. Secondo suoi amici contattati da Repubblica, Angel sarebbe il ragazzo in canotta nera (evidenziato dal cerchio rosso).
Poco prima di essere fermato, Angel, 26 anni ad agosto, madre italiana e padre venezuelano, è riuscito a postare su Facebook il codice QR della chat Whatsapp dove parla con i suoi vecchi amici pugliesi. Paulo, attraverso il codice, è entrato in contatto con loro e li ha avvertiti del fermo. “Angel è un mio amico, la sua ultima volta in Italia è stata tre anni fa”, racconta Matteo Innominato, 27 anni, libero professionista di Molfetta. “Nel 2006, quando aveva 15 anni, Angel si è trasferito in Puglia con la madre e i suoi fratelli per vivere con i nonni”, continua Matteo. “Sino a quel momento aveva vissuto sempre in Venezuela: io l’ho introdotto nella mia cerchia di amici a Molfetta, dove è rimasto per qualche anno”, frequentando l’Istituto Tecnico Tecnologico “Galileo Ferraris”. “Poi è tornato a Caracas, dove ha fatto l’insegnante di italiano, il cantante e altri lavori”.
Sul suo profilo Facebook, Angel dice di aver lavorato anche presso il Banco di Venezuela e la multinazionale tech “Cisco”. Ci sono poi alcuni video e messaggi di protesta contro il presidente Maduro, la repressione della polizia e lo status quo venezuelano: “Sì, lui ha molto a cuore la causa democratica del suo Paese”, racconta Matteo, “ma è un tipo assolutamente pacifico, tranquillo. L’ultima volta l’ho sentito tre mesi fa su Whatsapp, mi aveva detto che avrebbe partecipato a una manifestazione pacifica e che non dovevo preoccuparmi. Poi più nulla”