Taranto – Uccide il padre per difendere se stesso e la madre, i giudici lo condannano a 16 anni
Il verdetto di secondo grado è giunto nella giornata di ieri: sedici anni di reclusione invece dei vent’anni inflitti in primo grado, con il rito abbreviato, al giovane Eneo Motolese.
Il ragazzo freddò il padre con quattro colpi di pistola nel febbraio 2014. Il 21enne Eneo confessò di aver ucciso il padre Cosimo 55enne davanti alla sua abitazione di via della Liberazione, a Taranto, e confessò il delitto dopo un lungo interrogatorio nella caserma dei Carabinieri. Il giovane disse in quell’occasione di aver difeso sua madre e se stesso dalle continue aggressioni del padre, che dopo la scarcerazione aveva iniziato a drogarsi e chiedeva denaro agli altri familiari con atteggiamenti molto violenti.
Motolese fu ucciso con quattro colpi di pistola calibro 45 che raggiunsero al capo e alla spalla, ferendolo gravemente: l’uomo morì circa un’ora dopo il suo ricovero all’ospedale “Santissima Annunziata”. I militari del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Taranto nell’immediatezza dei fatti ascoltarono i parenti della vittima e la testimonianza di Eneo Motolese fu subito poco convincente.