Caos M5S in provincia di Taranto: QUESTIONE D’AMATO
E pensare che i sondaggi dicono che M5S è il primo partito d’Italia. Su questo territorio non è così. La logica che prevale è l’ambizione di chi vede la possibilità di ambire ad una carica istituzionale, magari alla propria visibilità, oppure, per chi l’ha raggiunto questo obiettivo, cercare di conservarlo, magari tarpando le ali a nuovi leader che nascono o si propongono. E’ accaduto a Taranto, dove non più di un anno fa si pensava che M5S potesse vincere le amministrative. Oggi ci sono tre Meetup che hanno presentato le loro liste e sono in attesa della certificazione. Non è difficile pensare che, qualora fosse certificata una lista rispetto alle altre due, difficilmente si potrà pensare ad una campagna elettorale unitaria. Eppure, se i problemi ed il modo di risolverli sono identici e tutti quanti si riconoscono nel movimento di Grillo si dovrebbe remare tutti verso la stessa causa. Evidentemente non è così. Perché, come dicevamo, prevalgono ambizioni e soprattutto la strategia di chi pensa di controllare il territorio per conservare la propria leadership. Sotto accusa sembra essere la portavoce del Movimento a Taranto, l’Europarlamentare Rosa D’Amato. Da Roma Grillo dice: “E’ meglio in alcuni casi non presentare alcuna lista”. Piuttosto che cercare di aggregare tutte le anime trovando la sintesi e attuando una unica strategia per vincere le elezioni, la D’Amato ha pensato di crearsi il suo gruppetto di sostenitori personali che la aiutino a farsi rieleggere al Parlamento Europeo la prossima volta. Contro la D’Amato anche i Liberi Pensanti che, dopo essersi allontanati dal Movimento di Grillo hanno pensato bene di rinunciare anche al Concerto del primo Maggio pur di non aiutarlo in nessun modo Il malcontento è alto. Già alle scorse amministrative a Grottaglie ci fu la stessa situazione con la conseguenza di non avere nessuna lista presentata.
La situazione è ancora più grave a Martina Franca. E’ la fotocopia di Taranto con la differenza che un gruppetto di iscritti, raccolti in un Meetup, negli ultimi anni passato da una parte all’altra, ha tentato immediatamente un colpo di mano cercando di eliminare tutti gli altri per impossessarsi del Movimento e pianificare le candidature, non solo per le prossime amministrative, anche per le competizioni più. Usando il metodo Boffo ha cercato di screditare altri attivisti. Si è generata una lotta fatta di lettere ai probiviri. Anche qui la D’Amato è stata fondamentale affinché le cose degenerassero. Lotte intestine, tutti contro tutti, sistematiche eliminazioni di chi entrava nell’ottica di una possibile autorevole candidatura come quella dell’editore televisivo Rocco Monaco e, non ultima, quella del giornalista professionista Agostino Quero. Il Meetup in questione seppure redarguito dal Consigliere regionale Conca che ha ammonito di non spacciarsi per il Movimento, ha generato una situazione inverosimile, redigendo regolamenti, evitando ogni tipo di confronto con tutti gli altri attivisti. Parliamo di un gruppetto di persone che ruota attorno ad un paio di famiglie che per poter presentare una lista per la certificazione, ha scatenato una campagna sui social in cerca di candidati, con la conseguenza che la stessa lista sarebbe composta da gente non iscritta. E’ probabilmente questo, oltre ad altri motivi, che difficilmente sarà certificata. Tutto questo ha scatenato una reazione nella Capitale della Valle d’Itria da parte degli attivisti e degli altri Meetup. Sabato prossimo ci sarà una pubblica assemblea alle ore 17,00 nel Salone di Cristo Re, nella quale si deciderà se presentare un’altra lista, questa volta di iscritti a M5S e chiedere la certificazione. Tutto il gruppo avrebbe individuato proprio nel giornalista Agostino Quero il candidato Sindaco. Gli attivisti annunciano, qualora venisse certificata la lista presentata da tale Renzo Bruno e dalla sua compagna peruviana Sonia Saavedra, insieme ad un’altra famiglia attivista Franca Pulpito che ambisce a candidarsi come sindaco per ottenere almeno un posto in Consiglio comunale, insieme al marito Vincenzo Fusillo ed al falegname Martino Bello. Sabato prossimo dunque l’assemblea degli attivisti, esattamente quando i promotori del Meetup Martina in Movimento faranno un tour familiare nei quartieri della città per ascoltare le istanze dei residenti.