Brindisi- Colpi di pistola contro l’abitazione della madre di un pregiudicato, arrestato un 38enne
I Carabinieri del NOR della Compagnia di San Vito dei Normanni hanno arrestato DIAMANTE Giuseppe, nato a Mesagne (Br) il classe 1979, ma residente a Latiano, censurato, poiché ritenuto presunto responsabile, in concorso, dei reati di Danneggiamento, Ricettazione, Detenzione e porto illegale di armi clandestine.
DIAMANTE avrebbe collaborato con il presunto complice Di CATALDO Antonio, ucciso dal padre nel corso di una lite famigliare, il 31.05.2016, nel compiere un atto intimidatorio nei confronti della madre di un pregiudicato, in stato di detenzione. L’atto sarebbe da ricondurre alle vicende giudiziarie del figlio e, nella circostanza, i due avrebbero esploso 6 colpi di pistola all’indirizzo della porta dell’abitazione d’ingresso dell’abitazione della donna.
L’arresto è stato eseguito in seguito all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Brindisi, dott.ssa Stefania De Angelis, su richiesta della locale Procura della Repubblica, sost. Proc. Dott. Pierpaolo Montinaro, che hanno condiviso gli elementi forniti dai carabinieri nel corso delle indagini.
Gli elementi che hanno portato all’arresto di DIAMANTE Giuseppe e all’individuazione del complice sono stati acquisiti grazie alle immagini di un impianto di video sorveglianza presente nella zona dove sono avvenuti i fatti, nonché grazie alle analisi tecniche del RIS che avrebbero accertato che la pistola che aveva ucciso il DI CATALDO sarebbe la stessa usata per compiere l’atto intimidatorio.
Le immagini avrebbero ritratto la massiccia figura del DIAMANTE, comprese le braccia con vistosi tatuaggi, nel mentre faceva da “palo” all’azione di fuoco, compiuta dal suo amico e complice DI CATALDO Antonio.
All’identificazione di DIAMANTE si sarebbe giunti anche utilizzando le indagini trovate su un noto social, in particolare grazie a una sua foto che lo ritrae con indosso la stessa maglietta avente usata la notte del delitto.
Ulteriori elementi sono stati forniti dai contatti telefonici tra i due poche ore prima del danneggiamento.
Infine, la svolta nell’indagine è stata data proprio dal tragico evento del 26 luglio 2016. Quel giorno a Latiano si verificava l’omicidio Di Cataldo Antonio, il quale sarebbe stato ferito mortalmente dal padre Cosimo nel corso di una lite con una Smith & Wesson cal. 38.
I carabinieri vengono in possesso dell’arma che, sottoposta a sequestro in seguito al delitto, è stata inviata ai Carabinieri del RIS che, in costante contatto con l’Arma di San Vito dei Normanni, avrebbero accertato la compatibilità tra i due episodi accertando la corrispondenza tra le ogive trovate a casa della donna con la pistola usata per l’omicidio.
L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa Circondariale di Brindisi.