Brindisi/Bari- Docente arrestata in Australia con la droga. Perquisizione in casa mentre su Fb il dramma diventa scherno.
Nessuna traccia di droga nel suo appartamento. Questo sarebbe l’esito della perquisizione effettuata dalla polizia della squadra mobile di Bari in merito all’arresto di Elisa Salatino, l’insegnante di sostegno brindisina arrestata lo scorso 12 febbraio all’aeroporto di Melbourne, in Australia, con 5 chili di cocaina nascosti nel doppio fondo di una valigia.
Gli agenti hanno cercato nella sua abitazione eventuali tracce per chiarire una vicenda che fin da subito è risultata come una nota stonata nella vita della docente. Salatino, infatti, viene descritta come una persona mite, perbene, con alti e bassi; un matrimonio difficile e problemi economici alle spalle. Una vita normalissima, apparentemente cristallina. Nulla che possa quindi inquadrarla all’interno di un più ampio giro di traffico di droga, così come si è supposto. In virtù di questi sospetti, infatti, gli investigatori hanno sollecitato l’interpol affinché vengano effettuati controlli più accurati sulle circostanze dell’arresto e verificare se la borsa contenente la droga possa davvero essere riconducibile a lei. Nelle prossime ore verranno inoltre acquisiti i tabulati telefonici in dote alla sua utenza telefonica. La docente, intanto, si professa del tutto estranea ai fatti.
Insomma, una storia zeppa di punti interrogativi e ben poche certezze. Nonostante ciò, un processo ufficiosa è già in corso ed è quello che non si tiene in un aula di tribunale ma sulla bacheca personale di Facebook della docente brindisina. Più di cento i commenti consultabili dal social e che hanno dato il via al valzer della pubblica derisione. Tra i tanti colpevolisti, c’è anche qualche garantista che si oppone all’utilizzo di Facebook come gogna in mondovisione e chiede il rispetto per una famiglia che fuori dal web sta vivendo un vero e proprio dramma.