Brindisi- Caso Cucchi. Minacce e offese al Carabiniere brindisino indagato. Avviso di conclusione indagini per 31 persone
Caso Cucchi. 31 avvisi di conclusione indagine sono stati emessi dalla Procura di Brindisi nei confronti di altrettante persone che avrebbero diffamato su Facebook un carabiniere brindisino indagato insieme ad altri 4 colleghi nell’ambito dell’inchiesta bis avviata della magistratura romana per la morte del geometra Cucchi.
Lo scorso gennaio, la sorella di Stefano, Ilaria, aveva pubblicato su facebook la foto del carabiniere ritratto in costume da bagno, accompagnata dal seguente messaggio: “Volevo farmi del male, volevo vedere le facce di coloro che si sono vantati di aver pestato mio fratello, coloro che si sono divertiti a farlo. Le facce di coloro che lo hanno ucciso. Ora questa foto è stata tolta dalla pagina. Si vergogna? Fa bene.”
A seguito di questo post, il militare brindisino sarebbe stato diffamato e in alcuni casi minacciato. “Il mio assistito- aveva spiegato il legale Elio Pini- dopo il post su Facebook di Ilaria Cucchi è stato sommerso da minacce di morte rivolte a lui e ai suoi familiari.” Oggi sono state notificate le informazioni di garanzia.
Il caso– Dopo l’assoluzione piena di un medico, tre infermieri e tre agenti della penitenziaria, coinvolti in un primo processo per la morte del ragazzo, la magistratura di Roma ha allargato l’inchiesta bis con nuovi indagati per fare luce sul caso. Si tratta dei carabinieri che hanno preso parte alla perquisizione dell’abitazione di Cucchi e lo hanno accompagnato poi alla caserma Appia.