Taranto – Ambrogi Melle: “Sindaco, basta letterine servono azioni forti”
Rimango allibita dalla risposta che il nostro Sindaco di Taranto ha dato riguardo la mozione del Consiglio comunale che lo impegna a chiedere al Ministero dell’Ambiente la revoca dell’AIA all’ILVA. Lui , infatti, continua ad elencare le sue ” letterine” , che rimangono sempre senza risposta, indirizzate agli Organi istituzionali dove chiede conferma di dati ufficiali forniti dagli stessi Organi.
Vorrei ricordare al nostro Sindaco che l’ultimo Studio Forastieri, che mi ha indotto a fargli immediatamente un’interrogazione urgente seguita dalla mozione approvata in Consiglio comunale, è’ uno studio commissionato dalla Regione Puglia e realizzato in collaborazione con la Regione Lazio , l’ARPA e l’ASL .
E si tratta dell’ennesimo studio epidemiologico che aggiorna e conferma ancora una volta i terribili dati sanitari di quello che era stato realizzato in un incidente probatorio della Magistratura e che aveva portato il 26 luglio 2012 ad un’Ordinanza di fermo immediato di alcuni impianti pericolosi dell’area a caldo dell’Ilva di Taranto.
Le stesse evidenze scientifiche sono state successivamente confermate dallo studio SENTIERI dell’ Istituto Superiore di Sanità e dal registro Tumori .
Insomma stiamo parlando di dati ufficiali pubblicati dagli Enti preposti cui inspiegabilmente il nostro Sindaco chiede ancora conferme e validazioni.
Data la gravità della situazione sanitaria, ambientale e sociale di Taranto , è arrivato il momento di intraprendere azioni più forti e decisive delle semplici lettere, seguendo la strada già percorsa con successo dalle Istituzioni di Genova nel 2002 che , con la chiusura della problematica area a caldo, hanno permesso di salvare la salute ed il lavoro.
Lina Ambrogi Melle, consigliere comunale del Gruppo Ecologisti per Bonelli