Lecce – Odissea quotidiana dei pendolari: treni in ritardo e sporchi, autobus inefficienti. Palese interviene
La stagione lavorativa e studentesca dei pendolari salentini riprende con affanno questo settembre, date le difficoltà e i disservizi che impediscono lo svolgersi di un efficiente servizio di trasporto pubblico. Il risultato è un’odissea di lamentele dei viaggiatori che hanno chiesto l’intervento di una voce che li rappresenti e che sia capace di creare un dialogo con le istituzioni.
Rocco Palese, vicepresidente della commissione Bilancio della Camera, è la voce che è stata indicata per intervenire in rappresentanza degli utenti: decisivo è stato il suo richiamo alla Regione sulle criticità che affliggono i mezzi pubblici di trasporto e che impediscono un ottimale svolgimento di lavoro e di servizio all’utenza che, quotidianamente, lo paga per dirigersi sul posto di lavoro e di studio.
Tra le criticità esistenti nell’apparato dei trasporti pubblici vi sarebbero i ritardi, i cambi di treno improvvisi e i vagoni sporchi e sovraffollati che, nei primi giorni di settembre , hanno reso difficile la quotidianità dei viaggiatori. Due in particolare sono gli episodi di disservizio denunciati dai pendolari del Salento: il primo riguarda una ragazza che da Lecce doveva raggiungere Martina Franca in treno. La viaggiatrice, dopo ore di attesa, ha scoperto che il convoglio per il quale ha pagato il biglietto era stato soppresso, costretta quindi ad aspettare il prossimo treno che assicurasse la stessa rotta. Il treno successivo arriva con ritardo e la carrozza risultava essere “piccola, vecchia, sporca e decisamente sovraffollata”, secondo quanto riportato dal notiziario Lecce Prima, che ha dedicato una pagina sul fenomeno dei disservizi agli utenti di mezzi pubblici di trasporto, con un particolare riferimento all’esperienza di questa giovane pendolare.
Un altro caso di disservizio è stato segnalato nel comune di Tuglie, in provincia di Lecce, dove i pendolari scolastici pagavano un abbonamento che assicurava sei giorni di viaggio in autobus, ma i ragazzi usufruivano del servizio solo per 3 giorni: i loro genitori erano costretti a sopperire al mancato servizio degli autobus accompagnandoli loro stessi con mezzi privati.
Immagine di repertorio.