Foggia- Caporalato, parlamentari foggiani: ora colpire le aziende.
Non si placa l’attenzione intorno al triste fenomeno del caporalato, anche e soprattutto, dopo il blitz che ha portato all’arresto di sei cosiddetti “procacciatori” di manodopera agricola. Gli arresti compiuti pochi giorni fa a Foggia, confermano la diffusione del fenomeno ed il suo radicamento nella zona grigia del fenomeno migratorio: tra i cittadini comunitari che affollano le nostre campagne durante la stagione dei raccolti e tra i migranti in attesa dell’esito della richiesta di asilo politico. “Arrestare e condannare gli sfruttatori, però, non basta. Bisogna combattere il fenomeno del caporalato all’origine, colpendo le aziende agricole che violano le norme sul lavoro e utilizzano i caporali per reclutare mano d’opera a buon mercato”. E’ quanto affermano Colomba Mongiello, componente della Commissione Agricoltura della Camera, e Michele Bordo, presidente della Commissione Politiche UE di Montecitorio, commentando la notizia degli arresti effettuati nelle campagne foggiane. Perchè se il fenomeno esiste è dato dal fatto che qualcuno ci marcia, sfruttando i poveri lavoratori o i richiedenti asilo politico. E’ ora dunque di colpire il fenomeno dal basso, dalle sue radici, solo così potrà essere estirpato. Un fenomeno, purtroppo, ben radicato nella Capitanata, a cui però le forze di Polizia, soprattutto nell’ultimo anno, stanno dando parecchio filo da torcere.