Brindisi- In fiamme i Giardini di Pomona. ” Quel fuoco non è divampato accidentalmente.”
Il messaggio lo lancia Paolo Belloni sulla pagina ufficiale dei Giardini Di Pomona, che il 31 agosto sono stati gravemente danneggiati da un incendio. A Cisternino, nel cuore della Valle d’Itria, questi stessi giardini custodiscono mille varietà di alberi da frutto, tra cui anche piante salvate dall’estinzione; fra questi ben 500 varietà di fichi, la più grande collezione d’Europa come certificato dall’Università del Salento.
Il rogo ha danneggiato gravemente circa 300 piante e il cuore di chi si prende cura dei giardini da tutta una vita.
Ecco il messaggio di Paolo Belloni che riportiamo integralmente:
“Oggi mi tocca raccontarvi una storia che non avrei mai voluto raccontare, né pensato di farlo. È accaduto ieri, avevamo appena finito di pranzare insieme alla squadra di collaboratori che insieme a me si prendono cura dei giardini ai quali ho dedicato la mia vita e tutte le mie risorse. Programmavamo le attività per l’inverno, forti dell’interesse che cresce insieme all’affetto della gente per questa impresa avventurosa e difficile, la dea Pomona sa quanto. All’improvviso abbiamo scorto del fuoco in lontananza. Ci siamo precipitati nel campo dove crescono le collezioni di melograno, fico, ciliegio dolce e acido, albicocco, però, susino… Bruciava tutto. Tutto in fiamme. Abbiamo chiamato i vigili del fuoco, che sono accorsi insieme alla protezione civile nel minor tempo possibile, considerando l’inestricabile labirinto di strade rurali dove nessuno degli enti locali ha ritenuto di istallare una segnaletica utile a trovare la più grande collezione d’Europa di Ficus carica, malgrado richieste, carte bollate, persino preghiere rivolte alle istituzioni di ogni ordine e grado. Il dettaglio non è tale: forse, se fosse stato più semplice trovarci, sarebbero arrivati prima. E avremmo salvato un altro fico, un altro susino, un altro melograno fra quelli che dopo anni di ricerca abbiamo messo a dimora per tramandarne il gusto e la bellezza alle generazioni future.
Mentre attendevamo i soccorsi abbiamo fatto quello che abbiamo potuto, con vanghe, coperte e la poca acqua che siamo riusciti a portare coprendo in corsa i metri che separano la casa dal campo, fra terrore e tremore che tutto andasse perduto. La buona notizia è che ce l’abbiamo fatta, abbiamo spento il fuoco limitando i danni il più possibile. Il bilancio è di circa 300 piante danneggiate, forse irreparabilmente, fra cui un rarissimo Melograno dolce a frutto nero e chicchi bianchi all’interno, di origine mediorientale e un Fico rumeno che resiste a -27 gradi, ma non al fuoco.
La brutta notizia è che quel fuoco non è divampato accidentalmente. Lo dicono i vigili. Loro sanno. Nessuno invece, né noi né loro, sa chi. Chi può attentare alla vita dei Giardini di Pomona? E perché?
Paolo Belloni”