Brindisi- Indagini al Comune. Marino: “Il lavoro della magistratura si rispetta e non si commenta”
A poche ore dalla bufera che ha travolto nuovamente Palazzo di Città a Brindisi, dove la Guardia di Finanza questa mattina ha eseguito un decreto di perquisizione e sequestro disposto dalla magistratura di Brindisi, si sollevano le prime reazioni riguardo l’accaduto. Nando Marino, centro sinistra, candidato alla poltrona di sindaco di Brindisi, ha così commenatto su facebook:
“In tanti mi chiedono cosa pensi dell’ultima pagina di cronaca giudiziaria che ha investito ancora una volta la nostra città. Per mia cultura ho sempre pensato che il lavoro della magistratura si rispetta e non si commenta. Ho detto fin dall’inizio che il mio giudizio fortemente negativo sulla passata esperienza amministrativa e sui suoi protagonisti non è legato alle vicende di carattere giudiziario (che ne hanno decretato la fine), che faranno il loro corso e daranno le loro verità, ma si basa principalmente sul quadro politico di una gestione fallimentare, costellata di errori e di disattenzioni, che ha trascinato Brindisi in una spirale negativa, nel baratro di inefficienza e di invivibilità. Proseguirò questa campagna elettorale come ho fatto fino ad ora parlando ai brindisini dei problemi che affliggono la città e delle possibili soluzioni al fine di restituire dignità, legalità e professionalità.”
All’attenzione della Guardia di Finanza ci sarebebro alcuni progetti di cui si occupava l’ufficio Urbanistica: ovvero il progetto di Cala Materdomini, il progetto dello shuttle e della riqualificazione delle torri costiere.
Sul registro degli indagati, 4 persone; Pasquale Luperti, ex assessore all’Urbanistica; Fabio Lacinio, Teodoro Indini e l’archietto Luigi Dell’Atti. Per loro le accuse sarevvero, a vario titolo: turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e falso ideologico.