Taranto – Pentito di mafia chiede aiuto: “O mi ammazzo io o lo faranno loro”
E’ stato un personaggio della malavita locale negli anni ’90 . Adesso Leonardo Ventrella, 52 anni ed ex collaboratore di giustizia dopo essere stato condannato a 21 anni di carcere per la strage della Barberia, chiede aiuto allo Stato.
Dopo essere uscito dal programma di protezione nel 2001 è stato più volte minacciato di morte, Ventrella è stato costretto a spostamenti continui in diverse località d’Italia.
Ventrella è disperato ed è pronto a tutto, anche a togliersi la vita.
Questa è l’appello che l’ex collaboratore di giustizia ha inviato alla nostra redazione:
“Io sottoscritto Ventrella Leonardo, ex collaboratore di giustizia, dopo aver dato un grosso contributo alla giustizia adesso che non servo più mi hanno abbandonato. E’ inutile che scrivo cosa avevo chiesto: sanno bene i magistrati del DDA di Lecce, dottor Coccioli e il dottor Motta, l’ex procuratore capo del tribunale di Taranto, dottor Sebastio, il dottor Saltalamacchia, la dottoressa Montanaro, il Prefetto, il Questore e altri organi delle Forze dell’ Ordine, per la disperazione mi sono autolesionato sul tribunale in prefettura . Chiedendo aiuto, si sono lavati tutti le mani. Sono stato condannato alla reclusione che ho scontato e l’altra condanna e la condanna a morte questo dalla giustizia. Ho fatto varie denuncio di minacce e di intimidazioni avvenuti a Taranto ed a Monteiasi dove abitavo: alcune denunce con i cognomi e altri contro ignoti. Mi assumo la responsabilità di ciò che dico.
Quando stavo a Taranto ero costretto a girare armato. Adesso mi trovo di nuovo a rischio, io e la mia compagna. Tutti sanno dove attualmente vivo anche i pregiudicati di Taranto e provincia.
Faccio l0’ultimo appello: Aiutatemi prima che succede qualcosa. Vi chiedo se non volete mettere me al sicuro qualsiasi struttura almeno per la mia compagna. Tanto a me mi avete già condannato a morte come tanti pregiudicati che ho accusato e che prima della collaborazione ci siamo sparati a vicenda con ferimenti e morti.
Faccio presente che posseggo un’arma. Ho avuto varie perquisizione nell’ attuale abitazione mandate da pregiudicati del posto dove mi trovo. Vi lancio questo appello, valutatelo bene, aiutatemi prima che succede qualcosa grave.
Sapete come contattarmi e dove sono. L’arma la consegno come voi mi mettete al sicuro insieme alla mia compagna. Sono disperato: o mi ammazzano loro o lo faccio io”