Bari – «100mila euro a te, e 100mila a me». La logica imprenditoriale del Clan Parisi e del boss “innominato”. I dettagli dell’operazione
Lo stampo è quello di Mafia Capitale. “Lui”, era chiamato così anche dagli appartenenti al clan, il boss Savinuccio Parisi, arrestato dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Bari, insieme ad altre 22 persone tra cui il figlio, Tommy Parisi, cantante neomelodico. Savinuccio Parisi ricopriva il decimo livello, il massimo ordine nella gerarchia mafiosa. Gli imprenditori edili del barese dovevano fare i conti con il Clan, nessuno escluso. Gli affiliati erano puntualmente presenti ad ogni apertura di un qualsiasi cantiere, imponendo l’assunzione di personale, e affidamento in subappalto di tutte le forniture a ditte compiacenti. Nel mirino della Polizia infatti, anche diversi imprenditori. I dettagli dell’operazione sono stati illustrati in una conferenza stampa alla presenza del Procuratore Capo della Repubblica di Bari, Giuseppe Volpe. Dopo accurate indagini e intercettazioni telefoniche e ambientali, si è arrivati alle 23 ordinanze di custodia cautelare. «100 mila euro a te, e 100mila euro a me», questa era la logica imprenditoriale del Clan, che aveva oramai le mani sull’intera città, e che si era addirittura infiltrato nella costruzione della sede del nuovo consiglio regionale. Era impossibile ribellarsi al volere e alle imposizione del clan. Infatti, chi nel tempo si è ribellato, veniva prontamente pestato a sangue dal fratello del boss. Il potere del clan era addirittura arrivato a decidere chi doveva occupare le case popolari.