Martina Franca, doppio sequestro – Il Sindaco: «Adesso la magistratura ci darà ragione»
Si presenta così, alla conferenza stampa sul doppio sequestro del depuratore e della SS172, il sindaco di Martina Franca Franco Ancona con in mano un faldone di carte bollate: «E’ tutto qua quello che l’Amministrazione comunale ha fatto in questi anni. Chiunque volesse parlare di questa storia è qua che dovrebbe leggere prima».
Si respira aria pesante nella Sala del Museo delle Pianelle di Palazzo Ducale dove nella giornata di oggi il Sindaco ha voluto incontrare la stampa per dissipare ogni dubbio su questa storia che potrebbe portare ad una spaccatura all’interno della comunità martinese e forse anche in seno alla sua Giunta.
Ancona è deciso, chiaro e sicuro su tutto quello fatto fino a ieri dalla sua squadra di Governo: «Adesso, paradossalmente», dice il Sindaco «la magistratura farà emergere quello che proprio noi Amministrazione abbiamo detto in queste carte sul depuratore. Spero solo che ora la vicenda possa accelerarsi in modo tale che la salute e la sicurezza dei cittadini di Martina Franca possono essere tutelati come diciamo da tempo in tutte le varie Conferenze dei Servizi».
Il Sindaco entra nel tecnico della questione chiamando in causa chi in questi anni poteva fare e forse non ha fatto: da una parte l’Acquedotto Pugliese che gestiva il depuratore, dall’altra Anas che avrebbe dovuto controllare e verificare le condizioni dei 200 metri della Strada Statale 172 posti sotto sequestro dalla magistratura: «Vorrei che la città facesse uno sforzo per essere fortemente coesa affinchè le attività siano fatte presto. Perché ci potrebbe essere il rischio che la città si divida su questa discussione facendo venir meno le responsabilità di chi deve agire».
E poi incalza: «Come Comune noi siamo interessati solo al fatto che il depuratore scarichi in “tabella4” con un ulteriore scarico verso il mare Adriatico e che la strada sia sicura e quanto prima fruibile dai cittadini e dagli utenti della strada. Sono anni che noi sollecitiamo l’intervento per risolvere questo problema che ci trasciniamo da un ventennio».
Poi alla domanda se l’Amministrazione poteva intervenire prima su una storia come quella del depuratore fin troppo nota scongiurando il sequestro consequenziale della strada, Franco Ancona risponde così: «C’è un carteggio fra questa Amministrazione e l’Anas. Abbiamo sempre segnalato una sorta di criticità. Allo stato attuale, è vero, c’è una valutazione tra quello che il PM dice, sequestrando la strada, e quello che l’Anas ha affermato, ovvero che quel tratto fosse sicuro. Noi non potevamo scavalcare l’Anas. E’ l’Anas ad avere competenze specifiche in materia. Noi potevamo solo segnalare la questione».
La situazione sul depuratore verrà gestita in questa maniera: al Presidente Emiliano è stato affidato la facoltà d’uso del recapito finale mentre all’Autorità Idrica l’uso del depuratore.
Intanto l’Anas, proprietaria di quel tratto di strada, presenterà delle proprie valutazioni in Procura cercando di poter far dissequestrare il tratto interessato.