Taranto – Cartelloni per la città: “I bambini di Taranto vogliono vivere”.
«Abbiamo la percezione che sempre meno si parli del vero dramma di Taranto. Perchè a Taranto il siderurgico Ilva continua ad inquinare e noi cittadini a morire».
Sono le parole di una delle mamme che aderisce al “Comitato Genitori Tarantini” i cui componenti hanno deciso di autofinanziarsi per affiggere due cartelloni stradali situati in viale Magna Grecia e Via Cugini.
I 6×3 raffigurano una Taranto martoriata dall’inquinamento della grande industria. La foto è stata scattata da Gianfranco Curto durante la notte quando gli impianti sono al massimo regime di produzione della ghisa.
Le mamme del Comitato sono preoccupate per la salute dei propri figli e di quelli di tutta la città: «Sappiamo benissimo che viviamo in una città inquinata e non ci sentiamo sicuri».
Questo, secondo il Comitato, è un modo per tenere alta l’attenzione a Taranto e su Taranto. Le due gigantografie resteranno visibili dal 13 gennaio al 28. Ma l’iniziativa non finisce di certo nella città dei Due Mari.
«Il Governatore Emiliano – dicono le mamme – spesso parla del siderurgico. A nostro avviso ci sono molte parole e pochi fatti. Così abbiamo deciso di esporre la stessa foto della Taranto inquinata ed intossicata anche a Bari davanti alla Regione Puglia dal 25 gennaio al 15 febbraio. In questo modo Emiliano ogni mattina ricorderà quello che la notte hanno respirato i tarantini”.
Il Comitato fa anche sapere che esporranno la gigantografia anche a Roma e a Bruxelles. –
Di seguito il comunicato stampa del COMITATO GENITORI TARANTINI
“Mamma, ma è vero che a Taranto i bambini si ammalano molto di più che nel resto d’Italia?”
Federica (il nome è di fantasia) aveva otto anni e gli occhi spalancati dal terrore quando per la prima volta pose questa domanda alla madre. Li vedemmo, quegli occhi, perché eravamo lì, a casa dei nostri amici, quella sera. Il silenzio calò così improvviso e freddo da gelare i nostri cuori. E mentre la madre cercava una risposta “adeguata”, se mai ci può essere risposta a tale domanda, Federica la fissò con le lacrime agli occhi, urlando: “Tu mi devi portare via da qui. Andiamo vicino a Gardaland, ti prego. Io voglio vivere.”
E’ così che viviamo, a Taranto. Senza risposte adeguate a domande che mai un bambino dovrebbe porre. Viviamo nascondendo loro la verità, nascondendo la nostra preoccupazione, il terrore che possa capitare a un nostro figlio. E molto più spesso di quanto dovremmo non pensiamo alla tutela della loro salute, che è il primo compito di un genitore, dimentichiamo la protezione che a loro, i nostri figli, dobbiamo. Ed evitiamo, spesso vigliaccamente, quella domanda che dovremmo porci ogni giorno della nostra esistenza: “Che genitori siamo, se non riusciamo a tutelare la salute dei nostri figli, la loro vita?”
A questa domanda, madri e padri di Taranto adesso rispondono con questa iniziativa. Manifesti di 6 metri per 3 con un’unica frase, la più naturale del mondo: “I BAMBINI DI TARANTO VOGLIONO VIVERE”.
La vita, il bene più prezioso del mondo, l’unico diritto non monetizzabile, a Taranto lo si deve chiedere quasi come un regalo.
Madri e padri tarantini lo chiedono a quelle Istituzioni che dovrebbero garantire il rispetto della Costituzione italiana.
Lo chiedono con fermezza, senza il cappello in mano. Lo chiedono come un diritto. E non si fermeranno. Mai!
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