Brindisi- Tap a Brindisi? I Nac al Governatore Emiliano: “La invitiamo ad un Veleni Tour”
“La invitiamo formalmente ad effettuare un Veleni Tour”. E’ questo l’invito ufficiale lanciato dagli attivisti Nac al Presidente della Regione Michele Emiliano. “durante il quale- si legge nella nota- le parleremo di una programmazione fatta di investimenti sui veri settori trainanti di questo territorio e dell’intera regione, quali il turismo, l’agricoltura, la pesca e la cultura”
Il movimento No Al Carbone, con una lettera aperta alla presidenza Regionale, ribadisce la sua netta posizione di contrasto riguardo la realizzazione del gasdotto Tap, in qualsiasi location.
Nella fattispecie, il comunicato si riferisce anche alla recente proposta ventilata dello stesso Emiliano che tende a rivalutare l’approdo del gasdotto Tap non più a San Foca, come previsto, ma a Lendinuso, presso la zona industriale di Brindisi, con l’eventualità di riconvertire a gas la Centrale a carbone di Cerano.
Un progetto che alcuni parlamentari del Pd brindisino hanno già bollato come impraticabile, poiché l’approdo a Melendugno è già stato sottoposto alle analisi necessarie per il procedimento di valutazione di impatto, per le quali resta il sito migliore. La stessa Enel si è espressa a riguardo definendo la realizzazione del gasdotto a Brindisi come un procedimento antieconomico.
Riportiamo di seguito il comunicato.
Apprendiamo dai mezzi d’informazione del suo incontro – su iniziativa dell’associazione pugliese dei costruttori edili (Ance) – con i vertici italiani del consorzio TAP, dal quale pare siano emersi spiragli per un approdo del gasdotto diverso da San Foca. Nello specifico Lei avrebbe già individuato un approdo alternativo in località Lendinuso (Brindisi), adducendo come motivazioni le questioni logistiche, economiche ed ambientali ed aggiungendo poi che l’eventuale approdo del gasdotto a ridosso della zona industriale di Brindisi, potrebbe eventualmente rappresentare un pungolo per la riconversione a gas della Centrale termoelettrica di Cerano, altrimenti destinata a continuare a bruciare carbone.
Ribadiamo il nostro assoluto NO alla realizzazione dell’opera in qualsiasi location, per oramai ovvie motivazioni di assoluta incompatibilità non solo ambientale ma in generale economica e di indirizzo, per uno sviluppo del territorio da affrancare definitivamente da questo tipo di impianti, assolutamente non necessari per non dire inutili.
Quanto all’eventuale riconversione a Gas della centrale a carbone di Cerano, sappiamo benissimo tutti quanti, lei per primo, che l’eventuale presenza di Tap sul territorio non sposterebbe di una virgola la posizione di ENEL sulla questione riconversione, da sempre bollata dalla stessa come un opzione mai presa in considerazione perché antieconomica.
Quello che però ci preme maggiormente è il preoccupante indirizzo che con queste affermazioni Lei sta dando alla sua neonata azione politica e l’idea che continua ad avere del nostro territorio, buono solo come catalizzatore di insediamenti che per loro stessa natura, la storia oramai ne è testimone, non hanno mai confermato le promesse, dimostrando nel tempo la loro vera natura, non certo di risorsa bensì di problematica in termini ambientali, sanitari e di mancato sviluppo.
Per quanto detto e per illustrarle sul campo l’agghiacciante scenario in cui versa la zona industriale di Brindisi, un area grande almeno quattro volte il centro abitato (sito d’interesse nazionale per le bonifiche ed area ad elevato rischio d’incidente rilevante) la invitiamo formalmente ad effettuare un Veleni Tour durante il quale – passeggiando nello scempio figlio di cinquant’anni di uno scellerato indirizzo industriale – le racconteremo un punto di vista differente, le parleremo di una visione dalla quale far nascere una programmazione, fatta di progressive dismissioni e relative bonifiche e fatta di investimenti sui veri settori trainanti di questo territorio e dell’intera regione, quali il turismo, l’agricoltura, la pesca e la cultura, tutto portato avanti nell’ottica della sostenibilità e del benessere diffuso.
Aspettiamo dunque un suo riscontro positivo, per smetterla una volta per tutte con questo modello di sviluppo che tanta miseria ha donato alla nostra gente.