Taranto – Appello del P.C.d’I. ” Salviamo i palazzi storici del borgo”
Era il 2008, quando la città di Taranto prese una netta posizione sul progetto edilizio di abbattimento, e nuova costruzione, dello storico palazzo di Via Acclavio 139. Un bel palazzo “umbertino”, appartenuto alla famiglia Berardi, caratterizzato, come per molti palazzi del Borgo, da un affascinante interno, in questo caso da un palazzotto con affaccio sui tetti delle ultime antiche botteghe artigiane di epoca pre umbertina. Una rarissima testimonianza urbanistica, di ciò che era Taranto prima del Piano Conversano e della nascita del Borgo Nuovo. Centinaia di firme ed il Partito Comunista, unica vera forza politica che costrinse il Consiglio Comunale a deliberare, all’unanimità dei presenti, il divieto di abbattimento, bloccarono il cantiere.
Palazzo e Botteghe salve, anche per il vincolo, sopraggiunto nel frattempo, della locale Soprintendenza. Dopo alcuni anni di apparente abbandono (nel 2010 il palazzo, a seguito di una messa in sicurezza, venne clamorosamente sfregiato dei suoi bei decori);
oggi si nota un nuovo cantiere dove, un piccolo cartello poco visibile, indica meramente la ristrutturazione edilizia dello stabile. Di contro, e ben visibile, la dicitura “ulteriori informazioni sull’opera possono essere assunte presso l’ufficio competente”. Ma, un crescente nuovo vox populi cittadino, parla dello sventramento dell’intero stabile e dell’abbattimento delle antiche botteghe.
Si conserverebbero le sole facciate, esterna ed interna, dello storico edificio. Un progetto che il Partito Comunista, oggi come allora, non approva. Per una città che cerca affannosamente il rilancio turistico culturale, abbattere quel complesso storico è un delitto alla cultura ed alla voglia di rinascita di Taranto. E’ pertanto necessario, rispettare la volontà, già espressa nel 2008, dai Tarantini. Il Palazzo di Via Acclavio 139, va conservato così com’è, le antiche botteghe ristrutturate e rese fruibili e/o visitabili per il valore documentario e storico.
Nel Borgo però rimangono , purtroppo, altri immobili di pregio che , come questo di via Acclavio, hanno urgente necessità di intervento con l’aggravante che sono immobili di proprietà pubblica; parliamo del palazzo degli uffici nel cuore del Borgo e del palazzo ex Frisini già sede del liceo scientifico G.Ferraris; se per lo stabile Berardi però chi investe, esiste e vorrebbe trarre il massimo profitto dalla ristrutturazione e quindi da seguire e controllare, per gli altri due la soluzione rimane davvero introvabile; è di qualche ora fa la revisione complessiva del progetto di ristrutturazione di palazzo degli uffici perchè la Provincia ha ridimensionato la sua partecipazione finanziaria abbassandola e limitandola alla sola ristrutturazione dell’ala che accoglieva il liceo Archita e il Comune nei prossimi consigli dovrà decidere di conseguenza la revisione del progetto iniziale e quindi come organizzazione politica dobbiamo chiedere prima di tutto l’avvio definitivo dei cantieri e la restituzione alla città di quel simbolo della nostra storia civica anche se ridimensionato e non perdendo altro tempo prezioso.
Per palazzo ex Frisini vale la stessa considerazione; chiuso e in stato di colpevole abbandono da parte dell’ente provincia, rimane in attesa di una ristrutturazione , restauro architettonico-urbanistico per poter integrare e/o supplire alla carenza di contenitori pubblici dove realizzare quelle infrastrutture civiche e culturali(ad esempio) che fanno la differenza se vogliamo pensare al rilancio della nostra città.
Naturalmente la salvaguardia del paesaggio urbano storico e il riuso in chiave contemporanea di questi spazi deve essere prioritario e noi comunisti ci impegniamo, come sempre, per sensibilizzare i nostri concittadini e portare ai nostri amministratori proposte che non si limitino alla pura salvaguardia del patrimonio ma , evidentemente, integri tali monumenti nel tessuto connettivo della cultura civica tarantina.
Taranto, 2-10-2015 Partito Comunista d’Italia
Comitato cittadino di Taranto