Grottaglie (TA) : “Sto per ammazzarmi”, la telefonata giunta al 113
Nella mattinata di ieri, giungeva alla Sala Operativa del Commissariato di Grottaglie, la telefonata di un uomo che in stato depressivo minacciava seriamente di volersi togliere la vita.
Il poliziotto che raccoglieva la telefonata, intuendo la pericolosità della situazione, si adoperava in un lungo e paziente colloquio telefonico al fine di individuare l’interlocutore ed il suo indirizzo.
Nel corso della difficile “trattativa” con l’aspirante suicida, che alternava momenti di tranquillità ad altri dove manifestava con fermezza le sue intenzioni suicide, il poliziotto riusciva ad instaurare un rapporto che diventava sempre più confidenziale, fino ad raggiungere il suo obiettivo principale : ottenere le sue generalità.
Nelle due ore circa di colloquio l’agente, conquistava la fiducia dell’interlocutore e riusciva a farsi raccontare tutti i problemi che avevano poi portato alla depressione ed alla successiva decisione di farla finita, fin quando l’uomo – un 52enne che viveva insieme alla anziana madre – acconsentiva ad una visita del poliziotto a patto che quest’ultimo non fosse in divisa.
E così l’agente acconsentendo al suo volere , con la sua automobile ed in borghese si recava a casa dell’uomo ed dopo averlo incontrato lo convinceva a desistere dal suo gesto.
Solo a tardo pomeriggio il poliziotto lasciava l’abitazione dell’uomo avendo avuto la concreata convinzione di averlo tranquillizzato ed aver scongiurato il peggio.
Nella serata, l’agente, in compagnia di una altro collega, liberi dal servizio, ritornava dal 52enne assicurandosi che quest’ultimo avesse definitivamente abbandonato le intenzioni suicide.