Lamanna Att.“Il turismo non è filosofia, è economia ma se trascuri il tutto…”
“Il turismo non è filosofia, è economia. Partendo dal presupposto che l’iniziativa del Primo Maggio a Taranto è degna di lode sia per ciò che rappresenta sia perché porta a Taranto molti turisti provenienti da tutta l’Italia (ed io come associazione che promuove il turismo non posso far altro che elogiare la manifestazione), devo però sottolineare che ci sono delle questioni che non sono state prese in considerazione per fare di questa idea anche un volano economico per la città”. A parlare è Irene Lamanna, presidente dell’Associazione Taranto Turismo. “In primis vorrei ricordare che in tutte le città turistiche il viaggiatore paga la tassa di soggiorno che serve per migliorare i servizi per il turista stesso e per il cittadino. In quest’evento invece per l’ennesima volta è mancato l’intervento di chi avrebbe dovuto dare le dritte giuste per fare di una manifestazione anche un punto di guadagno per la città. Parlo di Puglia promozione che di marketing turistico dovrebbe saperne qualcosa, ma anche del Comune”. Lamanna si riferisce alla questione parcheggi. “Il comune ha fatto un passo indietro cedendo alla richiesta di non gestire i parcheggi, non permettendo così alla città di fare cassa e di guadagnare dei soldi legali che avrebbero permesso di sopperire ai quegli impegni extra a cui Taranto ora deve sopperire. Una sorta di risarcimento per la pulizia della città (perché oltre all’area concerto che è ad appannaggio degli organizzatori, il resto del territorio deve essere comunque risistemato e ci vogliono più forze del solito): un costo in più per il comune che ricadrà sulle tasche di tutti noi. Inoltre quando si muovono grandi masse volontariamente o involontariamente si potrebbero creare dei danni a cui è sempre il comune che deve provvedere e che è necessario mettere in bilancio”. Ma Lamanna contesta anche la mancanza della presenza del logo di Taranto sul palco o comunque nell’area concerto. “Come cittadina e come associazione mi sento offesa che in un avvenimento come questo non sia stato appeso il logo del comune di Taranto, che prescinde dal colore politico ora seduto sulla poltrona. La città ha messo a disposizione degli organizzatori un patrimonio logistico, le strade, la città stessa, le forze dell’ordine e il tempo e non è stata ringraziata. Non si è pensato (o non si è voluto) apporre il simbolo di Taranto, che non avrebbe ricordato il sindaco o gli altri amministratori, in quanto priva da correnti politiche, ma noi come città. Solo così si sarebbe dimostrato l’interesse reale verso Taranto e il disinteresse verso il resto. Trovo scandaloso che il Comune non abbia battuto i pugni almeno per questo e che chi ha organizzato il primo maggio non abbia avuto il campanilismo di voler mostrare a tutti il simbolo della propria città per cui si batte”.