Stefàno confida nelle legge per Taranto per la rinascita della città vecchia. Pronti i progetti da presentare
di Elena Ricci
“Tra venti giorni saremo convocati a Roma e presenteremo i nostri progetti”. Ha esordito così questo pomeriggio, il sindaco di Taranto Ippazio Stefàno, nel corso di un’assemblea alla quale hanno preso parte 50 persone tra ingegneri, architetti ed associazioni, per parlare delle possibilità di sviluppo e rinascita della città vecchia. Una fetta importante della nostra città, fulcro di storia e di cultura, ormai abbandonata a se stessa, pericolante, scenario di crolli e degrado di ogni genere. Ora si cerca di farla ripartire, e come? Con volumi e volumi di progetti – spiega Stefàno – frutto di lavoro profuso dagli ingeneri a partire dal 1974 e dalla sua amministrazione in otto anni di mandato. E per far ripartire la città vecchia, bisogna renderla sicura e vivibile, quindi come il sindaco ci tiene a sottolineare, la priorità è proprio la sicurezza. La strategia di lavoro sarebbe quella di creare una sorta di cooperazione tra pubblico e privato per rendere i progetti infallibili. E quando Stefàno dice pubblico, non si riferisce solo al comune, ma anche all’autorità portuale, con la quale vorrebbe collaborare per risolvere alcune situazioni che riguardano la zona a partire dal Molo Sant’Eligio fino al Castello Aragonese. Sarebbe tutto pronto, e tra meno di 20 giorni, sarà possibile portare all’attenzione del Governo centrale quelli che sono i progetti per la rinascita e riqualificazione della città vecchia, e considerato che sarà il Governo stesso a scegliere, il sindaco annuncia che se non dovesse approvare qualche progetto, ce ne sarebbero pronti già altri, proprio per tornare a Taranto ed annunciare ai cittadini l’inizio dei lavori.
Stefàno spiega che si è puntato molto sull’ascoltare le esigenze dei cittadini, anche grazie al lavoro delle associazioni, e quindi vorrebbe partire innanzitutto con il rifacimento delle reti fognarie, idriche, del gas, elettrica e anche la banda larga; subito dopo attuare quella proposta che lo stesso ha avanzato prima al Prefetto di Taranto, poi all’Arma dei Carabinieri, ovvero quella di una caserma in città vecchia, e per l’occasione, sarebbe già stato individuato il luogo, ovvero Palazzo Fornari, di proprietà del comune, in comodato gratuito per qualche anno, proprio per testimoniare la ferma volontà di una caserma in città vecchia. Dunque, sicurezza punto cardine di tutto il piano di riqualificazione, poi iniziative dei privati, che a dire del sindaco giocano un ruolo fondamentale, in quanto gli stessi sono soggetti a risposte serie da parte delle istituzioni, considerata la legge del silenzio assenso, che in caso di mancata risposta determina parere favorevole. Interi volumi, e progetti dei più meritevoli, da portare all’attenzione del Governo. Ma con quali risorse? Stefàno confida nei finanziamenti previsti dalla legge per Taranto, che se sono gli stessi che stanno mandando l’Istituto Paisiello verso la chiusura, allora preannunciano una rinascita di quelle memorabili.
Per non parlare poi dei tagli che lo stesso Renzi ha disposto sugli enti provinciali, e ne abbiamo parlato qualche giorno fa, spiegando che proprio Taranto, deve restituire 19 milioni di euro. Ma se Renzi toglie alle province per dare ai comuni, allora ben venga.
Ma non solo: Stefàno parla anche di finanziamenti europei ai quali attingere, che permetteranno ai privati di avviare le loro iniziative con la garanzia da parte del comune, di una base seria, ovvero la vivibilità della città vecchia.
Elena Ricci