PRC Taranto: accoglienza e dignità per i migranti che saranno ospitati a Taranto.
Quanto sta accadendo a Taranto in merito ai piani governativi per l’accoglienza dei richiedenti asilo ha dell’incredibile: dal sito web della Prefettura si scopre che nella provincia di Taranto saranno predisposti numerosi posti in centri di accoglienza straordinari e, ancora, che vi è l’idea di allestire un centro Hub nell’area del porto.
Dalle istituzioni nazionali nessuna chiarezza su cosa sono gli Hub e quanto davvero tutelino la dignità dei migranti. Serve davvero una espansione dei centri in Puglia, dove da una parte c’è la sovrabbondanza di grandi centri con un basso livello di servizi dedicati e dall’altra un numero ridotto di arrivi (persone, cioè, che restano in loco)? Se consideriamo che i grandi centri già presenti sono stati, nel corso degli anni, al centro di numerosi problemi sia sul profilo della mancata tutela delle persone sia sul piano dell’ordine pubblico per le gravi carenze strutturali riscontrate, ne deduciamo che questa scelta del Governo di insediare a Taranto, città che ha poche esperienze pregresse in questo settore, un Hub sia priva di ogni razionalità, in particolare se l’obiettivo è quello di tutelare le persone che arrivano nel Paese per chiedere asilo.
Crediamo che la volontà territoriale di contribuire fattivamente all’accoglienza dei richiedenti asilo sia encomiabile, mentre è assolutamente folle immaginare da parte delle istituzioni ogni tipo di programmazione se si continuano a costruire mega centri senza nessun criterio e perlopiù dannosi sia per le comunità che li ospitano sia per i migranti che saranno accolti in quei luoghi.
Da tempo si parla del superamento dei c.d. C.A.R.A. e, come abbiamo detto più volte, sugli Hub non c’è stata chiarezza su come dovrebbero essere organizzati e quali categorie giuridiche di persone dovrebbero ospitare. In Puglia troppe sono state le esperienze fallimentari di luoghi in cui, in nome di una presunta accoglienza, si attuava una privazione della libertà personale indiscriminata: ricordiamo il “don Tonino Bello” di Otranto o l’ex CPT di San Foca o ancora le esperienze di Foggia, Bari e Brindisi a partire dalla fine degli anni novanta fino ad oggi.
Chiediamo chiarezza al Governo. Non accetteremo che si costruiscano a Taranto luoghi in cui vige la discrezionalità di questo o quel funzionario di Polizia o del Ministero degli Interni. Chiediamo che il Prefetto illustri alla cittadinanza quali sono gli orientamenti reali e apra dei tavoli di confronto. Taranto non può sempre subire scelte calate dall’alto. Il Comune di Taranto e la Regione Puglia si esprimano: abbiamo bisogno di consapevolezza e non di inseguire le retoriche leghiste imposte da Salvini e sodali.