White Economy un esigenza in continua crescita!
Fabbriche e impianti industriali, raffinerie, cementifici, cartiere, vetrerie e tutte le altre imprese del comparto manifatturiero che sono particolarmente “affamate d’energia”, ma anche il mondo del real estate e del terziario: ecco da dove potrebbe partire l’esplosione della “white economy”.
Oggi l’efficienza energetica in Italia coinvolge circa 500 mila aziende e, con una previsione di circa 100 miliardi di euro di valore aggiunto per il 2015, potrebbe consentire di creare oltre 200 mila nuovi posti di lavoro entro quest’anno.
non è solo un indispensabile strumento di protezione sociale in una fase difficile, ma anche un possibile volano per sostenere la crescita. L’offerta pubblica fa sempre più fatica a rispondere alla crescente domanda di welfare e richiede una forte responsabilizzazione individuale, familiare, categoriale e del territorio. È indispensabile eliminare gli sprechi e razionalizzare le risorse che già vengono spese dagli enti pubblici e dalle famiglie. Gli strumenti assicurativi sono indispensabili per rendere più efficiente e trasparente il mercato dei servizi. La copertura del bisogni relativi alla salute, alla non autosufficienza, alla disabilità, all’assistenza, alla previdenza costituisce (e sempre più costituirà) una quota significativa dei consumi di singoli e famiglie. Per questo è opportuno sostenere, con innovazioni tecnologiche e normative, lo sviluppo della «white economy», ovvero delle attività connesse con la salute e il benessere della persona, che possono dare un significativo contributo alla crescita del Pil e dell’occupazione.
White economy, un’opportunità, se usassimo il cervello, potremmo unire una necessità, quella energetica, allo sviluppo, ma quello sostenibile!