Faggiano (Ta) – Impegno Sociale : “Questa Amministrazione non agisce secondo trasparenza e legalità”
Irregolarità riscontrate sia sui lavori di Piazza Vittorio Veneto che nell’affidamento della gestione della struttura sportiva di via Collina.
E’ così dopo tanti tira e molla a colpi di articoli e comunicati stampa al vetriolo, la questione della piazza Vittorio Veneto giunge in Consiglio comunale con un ordine del giorno specifico. A volerlo a tutti i costi è stato il gruppo di minoranza di Faggiano “Impegno Sociale” formato da Armando Airò, Donato Nisi, Angela Calviello e Vincenzo Latagliata.
Ma in Consiglio non arriva solo questo problema.
Quello della Piazza rimane uno dei tanti problemi sollevati dall’opposizione 5 mesi fa. Lavori per il rifacimento dell’agorà faggianotta iniziati tra fine agosto ed inizio settembre 2014 e subito bloccati per delle irregolarità. Argomento già affrontato su questa testata e che potete riprendere rileggendo il pezzo dal titolo “Faggiano (TA) – Piazza Vittorio Veneto: tra crolli e autorizzazioni mai concesse”.
Ma il luogo naturale per affrontare simili argomenti è il Consiglio comunale ed il capogruppo di “Impegno Sociale”, Vincenzo Latagliata, ci tiene a fare il punto della situazione su quanto avvenuto durante l’ultimo Consiglio.
«Il progetto del restyling è nato all’interno dell’Unione dei Comuni – spiega Latagliata – e mai è stato portato all’attenzione all’interno del Consiglio comunale per la sua naturale discussione. Noi finalmente siamo riusciti a parlare di questi lavori che investono Piazza Vittorio Veneto nella casa dei cittadini, dato che proprio i cittadini devono sapere il perché ed il percome dei lavori».
Latagliata è un fiume in pena e passo dopo passo , con carte alla mano, sviscera i vari passaggi fondamentali: «Noi oggi abbiamo tutti gli atti perché il Responsabile del procedimento ce li ha forniti dopo varie richieste ma i cittadini non sono a conoscenza del progetto e questa maggioranza in Consiglio non spiega chiaramente il perché i lavori sono stati bloccati per tanti mesi».
Il punto è proprio questo: il blocco dei lavori della piazza. La maggioranza dei “Democratici di Centro Sinistra” rimanda questa responsabilità alla minoranza rea di aver segnalato i lavori alla Soprintendenza con il relativo blocco dell’opera di riqualificazione. La minoranza, di contro, insiste ancora nel dire che i lavori che comprendevano dei saggi ( scavi) per una scalinata non erano stati mai autorizzati nel progetto.
Durante il Consiglio comunale Latagliata chiede all’Assessore ai Lavori pubblici, Alfredo Vergine, delucidazioni in merito ai permessi per i saggi e l’Assessore avrebbe risposto così:« Avevamo un accordo verbale con la Soprintendenza».
«Non si può assolutamente sentire un Assessore che giustifica l’inizio dei lavori facendo riferimento a fantomatici accordi verbali. Un’Amministrazione non fa accordi verbali ma produce carte, richieste ed autorizzazioni. La legge è uguale per tutti e le procedure non possono essere stravolte per incompetenze e deficienze procedimentali. Da questa interrogazione si evince una responsabilità politico-amministrativa». Secondo Latagliata restano in piedi problemi di natura tecnica in quanto il progetto preliminare dei lavori ancora oggi, a opera ripresa, non sono rispettati.
«Con il nostro intervento – conclude il capogruppo di “Impegno Sociale” – abbiamo scoperchiato una serie di irregolarità sulle procedure che riguardano la realizzazione dei lavori di Piazza Vittorio Veneto. Sin dal principio noi siamo intervenuti non con lo spirito di mettere il bastone tra le ruote all’Amministrazione comunale ma perché le irregolarità per lo svolgimento dei lavori sono evidenti! Abbiamo agito, e continuiamo a farlo, sempre secondo la legge: secondo trasparenza e legalità, almeno noi».
Latagliata, Airò, Calviello e Nisi poi ricordano il passato non tanto remoto:«Vorremmo ricordare ai cittadini i lavori fatti per la riqualificazione del centro storico qualche anno fa. Per delle “sviste progettuali” i cittadini hanno rimesso dalle proprie tasche 80mila euro per dei risarcimenti. Noi non possiamo far finta di nulla. Siamo minoranza e abbiamo il compito, con il mandato dei cittadini, di vigilare e controllare tutto ciò che non pare essere chiaro, lineare, legale. Questa Amministrazione continua a sbagliare acquisendo i pareri dopo l’inizio dei lavori e mai prima come la prassi vuole».
Ma i problemi, come si sa, non sono mai figli unici. Da Piazza Vittorio Veneto ci si sposta in via Collina. Perché?
Secondo le indagini di “Impegno Sociale” ci sarebbero delle grosse irregolarità riguardanti la struttura sportiva che nasce proprio in via Collina e del bando collegato al suo affidamento ultimo.
Tutto potrebbe essere ben spiegato da un semplice visura catastale della zona citata che riportiamo accanto.
«Anche questa situazione è stata affrontata nell’ultimo Consiglio comunale – ci dice Latagliata –. In questo caso la responsabilità non è solo dell’Assessore ai Lavori Pubblici ma di tutta la Giunta guidata dal Sindaco Antonio Cardea».
Latagliata spiega che tutta la struttura sportiva è «un immobile fantasma perché sia dalla visura catastale che dal telerilevamento ci sono delle irregolarità: l’immobile non è ancora accatastato».
Come mai questo non è stato fatto?
Continua il consigliere Latagliata:«Ad oggi, come da visura, risultano essere proprietari del terreno i Padri agostiniani di Cassano delle Murge nonostante i mandati di pagamento fatti nel 2006 di 296mila euro».
Come intende risolvere la questione l’Amministrazione? Secondo Latagliata, l’Assessore ai Lavori Pubblici interrogato sulla questione avrebbe risposto che «l’affidatario della struttura provvederà a fare tutti gli atti consequenziali», e questo non potrebbe essere vero secondo le procedure tecniche-amministrative.
Ma adesso i problemi si raddoppiano. L’affidatario, fanno sapere i consiglieri di minoranza al Comune di Faggiano, risulta essere ASD FAGGIANO ONLUS.
Secondo l’avviso pubblico per l’affidamento della struttura sportiva fatto in data 14 maggio 2014 , afferma Latagliata, l’ufficio tecnico di Faggiano dichiara che l’utilizzo della struttura può avvenire dopo il rilascio dell’agibilità. «Qui casca l’asino. Come può ottenere l’agibilità tutta la struttura – afferma il consigliere – se mancano tutti gli atti preliminari del Comune come l’accatastamento, l’esproprio e via dicendo? Ancora una volta siamo in piena irregolarità!»
Ma andando a ritroso nel tempo si scopre che anche una deliberazione del 9 aprile 2014 sul regolamento degli impianti sportivi non sarebbe regolare:«Noi manderemo questa delibera alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per chiederne l’annullamento. Questa delibera non ha i pareri di regolarità tecnica e contabile. Una cosa gravissima».
Ancora, ci sarebbero ombre, molto spesse, anche sulla gara per l’affidamento:«A seguito dell’avviso del 14 maggio 2014 c’è stato il verbale di apertura buste fatto dall’ufficio tecnico in data 2 luglio 2014. In quel documento c’è scritto che “le idoneità dei soggetti di legge interessati verranno verificate solo in fase di espletamento della gara”. Quindi bisognava fare una gara vera e propria per l’affidamento con una convenzione scritta».
Conclude su questo punto Latagliata:« Siamo in presenza di un immobile fantasma, assegnazione fuori legge, regolamento di utilizzo illegittimo. I cittadini devono sapere cosa fa questa Amministrazione».
Antonello Corigliano