NUOVO SCEMPIO AMBIENTALE A CRISPIANO: DISBOSCATA VASTA AREA A MACCHIA MEDITERRANEA NEI PRESSI DEL MEGA-TRALICCIO.
E’ passata solo una settimana da quando gli uomini del Comando Stazione Forestale di Martina Franca hanno posto sotto sequestro in agro di Crispiano il gigantesco traliccio di oltre 70 metri adibito a radio-telecomunicazione, che lo stesso Reparto ha proceduto al sequestro di un’altra area ubicata nelle immediate adiacenze in cui, allo stesso modo, la macchia mediterranea preesistente è stata asportata.
E’ infatti avvenuto che, al fine di rendere disponibile superficie da adibire a colture agricole, per un’estensione di circa 6.000 metri quadri è stata condotta la sistematica eliminazione della preziosa formazione arbustiva sempreverde, che caratterizza gran parte dei nostri territori in cui meno forte è stata l’azione antropica
I lavori hanno comportato anche la trasformazione definitiva dell’intera superficie, un’ area salda coperta da vegetazione arbustiva che è stata modificata mediante dissodamento e macinazione. Il tutto ai margini del Parco Naturale Regionale “Terra delle Gravine”, in un’area tutelata dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (Decreto Legislativo 42/2004).
L’area in questione ricade negli Ambiti Territoriali Distinti (A.T.E.) del PUTT/P (Piano Urbanistico Territoriale Tematico / Paesaggio) della Regione Puglia e nel nuovo P.P.T.R. (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale) per la precisione in aree classificate come “Area annessa a boschi, macchie e biotopi”, “Area di rispetto dei boschi” e “Prati e pascoli naturali”. In dette aree tali strumenti normativi fanno assoluto divieto addirittura di effettuare arature profonde e movimenti di terra che alterino in modo sostanziale e/o stabile la morfologia del sito.
Al di là della norma penale infranta, è la nuova consapevolezza ecologica della popolazione a non restare più indifferente né inerte quando vede accanto a sé degli scempi come quello che è stato represso dei Forestali di Martina Franca.
La macchia mediterranea, formazione che costituisce una porzione non indifferente delle superfici forestali del nostro territorio, è un’associazione vegetale di grande significato ecologico, che riveste un’enorme importanza per l’ambiente prima ancora che per il territorio e per la stessa popolazione.
Risale solo a pochi decenni fa l’uso consapevole delle risorse offerte da questa formazione vegetale, uso che andava dalla raccolta dei frutti selvatici da essa prodotti all’impiego del fogliame di alcune specie come strame e foraggio, alla produzione di carbone “cannello”, all’aromatizzazione di cibi e vivande, ecc.
Sembra strano, ma è proprio ora che la nostra civiltà ha imparato a fare a meno di tali prodotti, e pertanto a poter essere potenzialmente meno incisiva sui delicati equilibri ambientali, che si verificano le peggiori azioni a carico di tali habitat naturali, che sotto l’azione dell’incuria umana, degli incendi e dei dissodamenti a volte sono in stato di estremo degrado, quando addirittura non spariscono.
Ai fini della tutela di un bene comune come la macchia mediterranea è necessaria, da parte dei Forestali, una sorveglianza continua ed accurata, in modo da prevenire e, quando già verificatisi, reprimere eventi come quello in argomento.