Altro giorno di “ARIA PESSIMA” per i tarantini. Intanto in Ilva gli operai filmano l’ennesimo slopping
Lo diciamo subito: siamo ritornati intorno all’anno 2008/2009 quando la denuncia era quotidiana. E’ ripartito il pressing delle associazioni ambientaliste a Taranto contro la fabbrica dei Riva e dei suoi commissari del Governo italiano.
Questa volta non è la diossina o il solo benzo(a)pirene a preoccupare ma soprattutto il cocktail di IPA (idrocarburi policiclici aromatici) cancerogeni e genotossici che i tarantini a loro insaputa ( mica tanto ormai) respirano quotidianamente.
Senza dilungarci in quella che è la battaglia per la vita ed il lavoro pulito e sicuro che portano avanti le associazioni da anni , stamane riportiamo solo 2 segnalazioni.
PeaceLink, nella persona del prof. Alessandro Marescotti, lancia su facebook l’allarme IPA: “Taranto, IPA cancerogeni in questo momento: 98% aria pessima. Nonostante le condizioni di vento (da SE a oltre 24 km/h) vi sono altre condizioni meteo: ad esempio le nubi grigie e basse e l’alto tasso di umidità (83%). In concomitanza di nubi basse e molta umidità riscontriamo concentrazioni maggiori di IPA in genere. E poi – fattore decisivo – in prima mattinata gli inquinanti emessi nella notte si raffreddano e si depositano sulla città.”
Il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, nella persona di Cataldo Ranieri dipendente Ilva, pubblica un video. Nel filmato, girato da un operaio stamane all’interno dell’Ilva di Taranto nei pressi dell’Acciaieria 1, si vede una enorme fumata di colore rosso: è il classico slopping “assassino”.
Il video visibile a quento link non ammette commenti ulteriori o spiegazioni.
Lo stesso evento è stato pubblicato sui social media da Luciano Manna di PeaceLink immortalando con una foto molto eloquente la fuoriuscita copiosa di fumo rosso.
Insomma, un pressing costante quallo che stiamo registrando in queste ultime settimane. L’obiettivo potrebbe essere quello di spingere la magistratura a bloccare , questa volta senza facoltà d’uso, gli impianti dell’acciaiaria di Stato-Riva una volta per tutte.
Antonello Corigliano