Pugliese (UIL): “Quanti e quali rifiuti smaltiti ad Italcave?”
Rceviamo e pubblichiamo la lettera che Aldo Pugliese segretazio generale della Uil di Puglia ha inviato a Nichi Vendola Presidente Regione Puglia, a Lorenzo Nicastro Ass. all’Ambiente Regione Puglia, a Martino Tamburrano Presidente Provincia di Taranto, a Ignazio Stefano Sindaco di Taranto, a Angelo Miccoli Sindaco di Statte.
Pugliese si rifersce a quella che fu definita l’ “Operazione Solidarietà” tra Campania e Puglia. Furono conferiti tra il 2010 ed il 2011 migliaia di tonnellate di rifiuti proprio nelle discariche tarantine.
Egregi
così come denunciato con puntualità da Legambiente ( leggi qui ) , dopo la sospensiva ottenuta in prima istanza dall’Italcave, il Tar del Lazio si è espresso con chiarezza rispetto al traffico di rifiuti provenienti dalla Campania proprio verso la discarica ionica: la sentenza del tribunale, poi confermata in via definitiva dal Consiglio di Stato, sancisce che i rifiuti urbani, anche trito vagliati ma non stabilizzati, non mutano la loro caratteristica originaria e quindi non rientrano nel regime dei rifiuti speciali, per i quali non vige l’obbligo di smaltimento presso l’Ato di appartenenza.
Pertanto, viene spontaneo chiedersi quanti e quali rifiuti, in tutti questi anni, siano stati smaltiti negli impianti ionici, tra cui proprio Italcave, in luogo di quelli speciali. E, alla luce di tale domanda, sarebbe quantomeno opportuno che la Regione Puglia, di concerto e in collaborazione con la Provincia di Taranto e i Comuni di Taranto e di Statte, si adoperasse quanto prima per mettere in campo controlli severi nei confronti dei rifiuti che vengono trasportati nelle discariche tarantine e della gestione delle discariche della provincia destinate ai rifiuti speciali. Inoltre, altrettanto opportuna sarebbe una revisione delle autorizzazioni, tra cui l’Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) concessa ai gestori delle discariche.
Infine, da tempo chiediamo a gran voce di mettere nero su bianco una mappatura certa delle discariche sparse sul territorio, comprese quelle abusive, individuando i siti a maggior tasso di inquinamento, ma ad oggi nessuno si è degnato di una risposta. Eppure sarebbe la soluzione più logica e più semplice per poter avviare un piano serio di monitoraggio e controllo del trasporto di rifiuti verso e dalla Puglia ed avere così la certezza assoluta che l’ambiente pugliese non venga più invaso da sostanze sospette.Cordiali saluti,
Aldo Pugliese
Segretario Generale UIL di Puglia e di Bari-Bat