Bari, studenti contestano il ministro Giannini: “Solo propaganda”
Sovraffollamento delle aule e privati nella scuola pubblica. L’Unione degli Studenti Bari ha contestato il ministro Giannini in visita oggi a Bari. Segue il comunicato stampa.
Oggi 22 ottobre gli studenti hanno contestato il ministro Giannini presente all’Istituto Majorana di Bari.
Duecento studenti, fra ragazzi dell’Istituto e studenti dell’uds provenienti da altre scuole, hanno esposto fuori dalla scuola striscioni contro la buona scuola e il sovraffollamento delle aule. Gli studenti hanno richiesto un intervento che è stato inizialmente negato, e poi concesso sotto la spinta di tutti gli studenti presenti.
Il rappresentante d’istituto del Majorana Francesco Cantalice ha esposto il problema del sovraffollamento delle aule “Come si può insegnare in classi con più di 35 studenti?!”
Durante la conferenza le rappresentanze studentesche criticato aspramente il piano scuola:
“Una riforma della scuola che introduce i privati all’interno delle scuole, che afferma che la scuola è fondata sul lavoro e che esalta la competitività non avrà mai il nostro consenso. La consultazione in atto è in realtà una farsa, si tratta di propaganda, non c’è la reale volontà di ascoltare gli studenti” dichiara Arianna Petrosino dell’Unione degli Studenti “Lo striscione che abbiamo esposto recita I DIRITTI NON SI MERITANO, VOGLIAMO ISTRUZIONE GRATUITA E REDDITO. Riteniamo scandaloso che nel piano scuola non si faccia parola del diritto allo studio”
Gli studenti hanno consegnato al ministro una copia dell’AltraRiforma e dello statuto degli studenti in stage, proposte elaborate nel corso degli ultimi anni nelle scuole e nelle piazze.
Il ministro non ha risposto a nessuna delle critiche.
Ha affermato invece che il piano scuola non parla di privatizzazione ma solo di responsabilità dei privati, e ha ribadito l’importanza dei finanziamenti pubblici alle scuole paritarie. “Non sono intenzionata a rispondere” sono state le parole del ministro alle critiche circa la consultazione.
È evidente quindi la vera faccia del governo: da una parte afferma di voler ascoltare gli studenti, nella realtà si rifiuta di darci risposte.