Manduria: Scoperto l’autore dell’omicidio di Massari Antonio, fruttivendolo manduriano deceduto il 16 febbraio 2013
Manduria – Nelle prime ore della mattinata, i Carabinieri della Compagnia di Manduria supportati dai colleghi del Reparto Operativo di Taranto, hanno eseguito 4 ordinanze di custodia cautelare di cui una in carcere e tre agli arresti domiciliari. Tra questi anche due donne.
Le indagini sono state avviate dai Carabinieri della Compagnia di Manduria nella serata del 07 febbraio dello scorso anno, ovvero poco dopo il ricovero del 40enne MASSARI Antonio, fruttivendolo ambulante del luogo che, accompagnato da sconosciuti, era giunto con lesioni inizialmente attribuibili ad investimento stradale o percosse. Il rapido peggioramento del quadro clinico aveva determinato il tempestivo trasferimento dello stesso presso il reparto di Neurochirurgia del SS Annunziata di Taranto, dove decedeva alle ore 08:00 del 16.02.2013 senza mai aver ripreso conoscenza e quindi senza aver potuto rilasciare alcuna dichiarazione alla P.G.
Nonostante questa ed altre oggettive difficoltà, gli investigatori, con efficace cadenza e partendo dal rinvenimento della vettura utilizzata da MASSARI Antonio, trovata ancora aperta nei pressi dell’ingresso di un deposito di legna da ardere ubicato nella periferia di Manduria, hanno individuato il teatro dei fatti. L’esercizio commerciale, infatti, è condotto da due donne, rispettivamente moglie e figlia di un noto pregiudicato del posto, attualmente detenuto per associazione di tipo mafioso; qui lavora saltuariamente anche il giovane fidanzato della ragazza. Attraverso una fitta assunzione di informazioni, intercettazioni ed esami del traffico telefonico, si è scoperto che durante il brevissimo arco temporale compreso tra l’arrivo del MASSARI al deposito e quello della sua accettazione in ospedale, circa mezz’ora, proprio il predetto giovane e la vittima si erano incontrati all’interno del deposito ed avevano avuto una discussione, poi evidentemente trascesa. Ad appesantire il lavoro dei militari dell’Arma, un deciso disegno di favoreggiamento personale ad opera delle donne e di un terzo uomo, permeato dal clima di condizionamento probatorio. Per il responsabile è stato disposto il carcere presso la casa circondariale del capoluogo tarantino; gli altri beneficeranno degli arresti domiciliari.