Usura a Bari, arrestato un 53enne
L’uomo, assieme a due complici, aveva preteso il pagamento di interessi usurai del 66% da un imprenditore edile di Grumo Appula cui erano stati prestati 150mila euro
E’ stato arrestato nella tarda serata di ieri, a Bari, il presunto capo di un clan operante nel quartiere Libertà del capoluogo pugliese. Si tratta di un 53enne acciuffato dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza, in particolare la Squadra Mobile della Questura ed i militari del GICO.
“Il provvedimento restrittivo, esecutivo di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Bari, segue – spiega una nota stampa delle forze dell’ordine – al passaggio in giudicato della sentenza di secondo grado che ha sancito la condanna a 4 anni di reclusione dell’uomo, riconosciuto colpevole del reato di usura commesso in danno di un imprenditore edile grumese. Il coinvolgimento dell’arrestato nei fatti illeciti attribuitigli era già emerso nell’ambito dell’indagine, convenzionalmente denominata “Belfagor”, condotta dai militari del GICO della Guardia di Finanza di Bari, sfociata nel marzo del 2011 nell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti, oltre che del 53enne, di altre quattro persone ritenute a vario titolo responsabili dei reati di usura, esercizio abusivo dell’attività finanziaria ed estorsione in danno di vari imprenditori baresi.
Più in particolare, nel corso delle citate investigazioni, è stato accertato che l’arrestato, unitamente a L. F., di 64 anni, ed a suo figlio A. F., di 46 anni, entrambi residenti a Bitonto, avevano preteso da un imprenditore edile di Grumo Appula il pagamento di interessi usurai del 66% su base annua a fronte di un finanziamento di euro 150.000,00, costringendo, altresì, la vittima ad assumere presso la sua società il figlio di uno degli usurai.
A seguito della cattura, il 53enne è stato tradotto nella casa circondariale di Bari dove dovrà espiare la pena residua di 3 anni, 4 mesi e 20 giorni di reclusione atteso che dai 4 anni di condanna inflitti con la sentenza d’Appello è stato sottratto il periodo di detenzione già scontato nella fase di custodia cautelare.