Violenza sessuale a Bari, arrestato un cittadino serbo
La donna vittima di abuso era su una sedia a rotelle
Nel pomeriggio di sabato, in Zona Murat, piazza Umberto, gli agenti delle Volanti hanno proceduto all’arresto di un cittadino serbo V. S., di 34 anni, con precedenti di polizia resosi responsabile di violenza sessuale aggravata (abusando delle condizioni di inferiorità fisica della persona offesa, con disabilità motoria permanente) minacce gravi, maltrattamenti in famiglia, riduzione o mantenimento in schiavitù’ o servitù’, e lesioni personali. In particolare nelle prime ore del pomeriggio, gli operanti, durante il normale servizio di perlustrazione del territorio, in corso Cavour notavano la presenza di una donna disabile, seduta su una sedia a rotelle, che avvedutasi della presenza della volante con un cenno della mano richiedeva l’intervento della volante. La predetta con un filo di voce, e molto impaurita, riferiva che sostava per molte ore al giorno per strada, costretta dal suo convivente ad elemosinare, nonostante la sua completa disabilità motoria, con ripetute minacce di morte per lei e la sua famiglia. Pertanto, gli agenti dopo aver fatto giungere sul posto il 118, garantendo l’assistenza medica alla donna, si ponevano alla ricerca del malfattore, con l’ausilio di altri equipaggi. Il predetto, rintracciato e bloccato in piazza Umberto, veniva quindi accompagnato in Questura per valutare la sua posizione. La donna, poi, tranquillizzata dagli operatori della volante, raccontava dettagliatamente dei numerosi episodi subiti di violenza dal V.S., anche di tipo sessuale, specificando di averne patito uno proprio la sera prima. Quindi veniva accompagnata presso il locale Policlinico, dove i sanitari le prestavano le cure del caso e le diagnosticavano la rottura di un dente, varie echimosi su tutto il corpo e alcune lesioni riconducibili alla violenza sessuale subita la sera prima, giudicandola guaribile in 20 giorni. Gli operanti dopo aver eseguito la perquisizione personale del fermato, durante la quale rinvenivano le chiavi di un’abitazione sita in un comune limitrofo a questo capoluogo, si recavano sul posto ed estendevano la perquisizione all’appartamento, ove venivano rinvenuti alcuni elementi utili per il riscontro di quanto dichiarato in sede di denuncia dalla vittima. Sul posto interveniva, inoltre, la Polizia Scientifica per i rilievi del caso e l’arrestato, dopo le formalità di rito, veniva ristretto nel carcere di Bari a disposizione del A. G. procedente.