Inquinamento. “E’ come se in Europa esplodessero quattro bombe atomiche all’anno”
La denuncia di PeaceLink: “In Italia 66 mila persone muoiono prematuramente perché inalano veleni”. Domani incontro a Bruxelles
“L’impatto quotidiano dell’inquinamento dell’aria è paragonabile alla esplosione di quattro bombe atomiche in caduta libera ogni anno sull’Europa, con la conseguenza di causare oltre 400 mila vittime. Questa è la drammatica realtà dell’inquinamento dell’aria che respiriamo”. Lo scrivono Antonia Battaglia, Luciano Manna ed Alessandro Marescotti di PeaceLink, che chiedono, assieme ad altre associazioni, un intervento europeo urgente ed efficace. AmbienteScienze, FAI (Fondo Ambiente Italiano), FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), Genitori Antismog, ISDE (Medici per l’Ambiente), Legambiente, PeaceLink e SpeziaViaDalCarbone, in occasione del vertice europeo del 12 giugno a Bruxelles che dovrà discutere la nuova direttiva NEC sui limiti alle emissioni inquinanti da qui al 2030, lanciano un appello al Governo Italiano. Di seguito la nota di PeaceLink:
La Commissione Europea ha proposto un pacchetto di interventi che verrà discusso domani a Bruxelles con i governi europei.
“Il prezzo da pagare a causa della cattiva qualita’ dell’aria e’ superiore in termini di vite umane a quello dovuto agli incidenti stradali, rendendola quindi la principale causa ambientale di decessi prematuri nell’UE”, ha dichiarato la Commissione Europea che sta proponendo un nuovo pacchetto di politiche per ripulire l’aria, aggiornando la legislazione
comunitaria per ridurre le emissioni nocive provenienti dall’industria, dal traffico, agli impianti energetici e dall’agricoltura.
“L’inquinamento atmosferico continua a essere un ‘killer silenzioso’ che impedisce a molte persone di vivere appieno una vita attiva. Le azioni che proponiamo consentiranno di dimezzare il numero di decessi prematuri dovuti all’inquinamento atmosferico”, ha dichiarato Janez Potocnik, commissario europeo per l’ambiente.
Siamo in presenza di una strage silenziosa che si abbatte anche sull’Italia, dove ogni anno oltre 66 mila persone muoiono prematuramente perchè inalano veleni.
A conti fatti è come se venti Torri Gemelle venissero abbattute ogni anno, una in ogni regione della nostra penisola. Ma questi morti per inquinamento non fanno notizia e, soprattutto, non spronano il potere politico a fare di più.
L’impatto dell’inquinamento e’ notevole anche sull’ecosistema per via delle piogge acide e dell’eutrofizzazione.
“I benefici per la salute derivanti dall’attuazione del pacchetto “aria pulita” sono pari a circa 40 miliardi di euro all’anno, cioè oltre dodici volte i costi per la riduzione dell’inquinamento che si stima possano raggiungere 3,4 miliardi di euro all’anno nel 2030″, da calcolato la Commissione Europea.
Questo significa che ogni euro speso in campo ambientale per ridurre le emissioni si ottengono benefici per 12 euro come risparmio in campo sanitario, stando ai calcoli della Commissione Europea.
Le associazioni italiane hanno scritto al ministro dell’Ambiente Galletti e al presidente del Consiglio Renzi perchè venga fatto di piu’; infatti il pacchetto proposto dalla Commissione Europea “e’ un passo nella direzione giusta ma non e’ abbastanza ambizioso”, dichiarano le associazioni, le quali aggiungono che anche “se le odierne proposte della Commissione venissero adottate oltre meta’ del problema odierno rimarrebbe irrisolto e nel 2030 ci sarebbero ancora oltre 260 mila morti premature in Europa. Di cui 41.708 in solo in Italia”. Le associazioni temono che il problema dell’inquinamento dell’aria non venga tenuto in sufficiente conto
in particolare in Italia, dove si concentra oltre la meta’ delle 30 aree più inquinate d’Europa.
Questa azione di pressione si colloca in un’azione congiunta con altre associazioni europee che stanno facendo una analoga pressione sui rispettivi governi a proposito della direttiva NEC (National Emission Ceilings) sui limiti nazionali di emissioni.
“L’Unione Europea – scrivono le associazioni – non può permettersi di affrontare questo problema a meta’ e su questo tema l’Italia avrà, nel prossimo semestre, una importante responsabilità”, concludono le associazioni che hanno inviato al governo italiano un memorandum con le raccomandazioni di misure cruciali per raggiungere obiettivi più ambiziosi.