Bomba in via Svevo. La città conta i danni
Gli investigatori verificano i danneggiamenti all’abitazione e alle auto
Ad una trentina di ore dall’esplosione di un ordigno in via Italo Svevo a Martina Franca, che ha distrutto l’ingresso di un locale commerciale, recato danni a due auto parcheggiate davanti al locale e frantumato i vetri di una finestra dell’appartamento al piano superiore del medesimo locale, la città continua ad interrogarsi su moventi e responsabilità di un gesto del genere. Si va dalla criminalità organizzata alla vendetta personale, anche se dagli investigatori non trapela nulla. L’amministrazione comunale si è messa subito all’opera, convocando una riunione di Giunta ed incontrando, attraverso il sindaco Ancona, il Prefetto di Taranto ed organizzando, per domani pomeriggio alle ore 18, una “Marcia per la legalità”, alla quale parteciperà anche lo scrittore Donato Carrisi, che il PugliaPresss ha intervistato ieri.
Noi abbiamo parlato con due delle vittime che hanno subito dei danni a causa dell’esplosione. La prima, con cui avevamo già scambiato qualche battuta subito dopo lo scoppio dell’ordigno, ci ha detto che gli investigatori sono stati a casa sua per verificare i danni, con i vetri infranti a causa delle vibrazioni derivate dall’esplosione. Ma, da madre, ci ha anche rivelato le sue paure per la prole, visto che lunedì sera i figli stavano rientrando a casa proprio in quel frangente. “Mia figlia aveva appena parcheggiato – ci confida Grazia Solito – e stava girando l’angolo di via Svevo per rientrare. Per fortuna la bomba è esplosa qualche secondo prima che passassero di lì i miei figli con l’auto, che hanno avuto il tempo di indietreggiare. Non voglio pensare a cosa sarebbe potuto accadere”.
Un’altra vittima dell’esplosione è il proprietario di una delle due auto parcheggiate davanti al locale in via Svevo: “L’auto sta messa male – dichiara il giovane proprietario – visto che si è rotto il parabrezza anteriore, lo specchietto retrovisore e devo verificare lo stato del galleggiante. Sono riuscito ad avvicinarmi all’auto alle o2.30, perché ho dovuto aspettare che gli artificieri finissero i loro controlli. Adesso dovrò pagarmi i danni da solo”.